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Ucraina: Putin attacca da Bielorussia e arma Minsk, Zelensky diffida di 007

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/06/2022

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La scorsa notte, c’è stata una pioggia di missili – ben 48 – su tutta l’Ucraina. E una ventina sono stati lanciati dalla Bielorussia sulla regione di Chernihiv. Lo affermano fonti ucraine: i missili sparati dalla Bielorussia “hanno colpito il villaggio di Desna … e un’infrastruttura”, non è chiaro se militare o meno né se vi siano state vittime. Sul terreno, le forze ucraine stanno riposizionandosi nel settore Severodonetsk – Lysychansk, mentre le unità blindate russe continuano ad avanzare. E ci sono voci di avvicendamenti di generali russi e di 007 ucraini.

Mikhailo Podolyak, capo negoziatore del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, scrive su Twitter che “la Russia cerca di intimidirci, causando panico fra la gente.. Ma l’Ucraina è pronta a tutto…”.

L’intelligence ucraina ipotizza che Mosca voglia coinvolgere la Bielorussia nella guerra. Nell’azione dallo spazio aereo bielorusso sono stati impegnati sei velivoli russi Tu-22M3, che hanno lanciato 12 missili da crociera X-22 nei pressi di Petrykov, nei pressi di Mozyr, a 50-60 chilometri dal confine. Gli aerei sono decollati dall’aeroporto di Shaykovka nella regione di Kaluga in Russia e sono entrati nello spazio aereo bielorusso. Dopo avere lanciato i missili, sono rientrati alla base.

Se confermato, sarebbe il primo attacco aereo contro l’Ucraina dallo spazio aereo della Bielorussia e coinciderebbe con l’annuncio che la Russia darà alla Bielorussia missili a corto raggio Iskander-M. Vladimir Putin, dopo un incontro con Aleksandr Lukashenko a San Pietroburgo, ha detto: “Invieremo alla Bielorussia i sistemi missilistici tattici Iskander-M, che possono impiegare missili balistici e da crociera, in versione convenzionale e nucleare”. Inoltre, Putin si offre di ammodernare gli aerei da combattimento Sukhoi SU-25 in dotazione all’aeronautica bielorussa.

Per Putin, gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno “200 armi nucleari tattiche e 257 aerei pronti al loro potenziale uso”. E per Lukashenko, la Nato sta compiendo esercitazioni con aerei “che si preparano a trasportare ogive nucleari”. Non è chiaro che fondamento abbiano le affermazioni fatte da Putin e Lukashenko.

Per i separatisti filo-russi, a Lysychansk si combatte nelle strade. La città gemella di Severodonetsk, sulla sponda opposta del fiume Donets, è considerata un obiettivo strategico per conquistare l’intera regione contesa, dopo che gli ucraini si sono ritirati da Saverodonetsk. La milizia popolare della Repubblica popolare di Lugansk e l’esercito russo “sono entrati a Lysychansk”, scrive su Telegram un comandante filo-russo. “Alcune parti della città sono già stati prese. Altrove si combatte”.

Il capo dell’intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov sostiene che la ritirata da Severodonetsk è stata “tattica e organizzata: il nostro comando ha deciso di raggrupparsi su nuove posizioni”. Budanov assicura che “l’Ucraina tornerà ai confini del 1991 … Prima di fine anno i combattimenti diminuiranno praticamente a zero … Riprenderemo il controllo dei nostri territori … Da agosto, si verificheranno eventi che dimostreranno al mondo che la svolta comincia ad avere luogo”.

La Russia sostiene di aver ucciso “fino a 80” combattenti polacchi nel corso in un bombardamento nell’Ucraina orientale e di avere distrutto “20 veicoli corazzati da combattimento e otto lanciarazzi multipli Grad in attacchi con armi di alta precisione contro lo stabilimento della Megatex in località Konstantinovka“, nel Donetsk.

Putin avvicenda, per l’ennesima volta, i suoi generali, nonostante i russi avanzino nel Donbass. Zelensky pensa, invece, di licenziare i suoi 007, in particolare il numero uno Ivan Bakanov, incaricato di rinnovare il controverso Servizio di sicurezza ucraino, ma che, dopo una serie di errori e la perdita di Kherson, – scrive Politico.com -, sarebbe caduto in disgrazia. Di Zelensky, Bakanov era amico d’infanzia: gestiva la sua compagnia e ha poi gestito la sua campagna presidenziale. Ma dopo l’invasione Bakanov non si sarebbe rivelato all’altezza: alcuni suoi fedelissimi avrebbero ‘tradito’, aiutando le forze del Cremlino a evitare le mine e a dirigere gli attacchi alle città.

In attesa che Zelensky decida se cacciare o meno Bakanov, gran parte delle operazioni quotidiane della sicurezza ucraine sono gestite direttamente dai servizi del presidente.

D’altro canto, l’intelligence britannica sostiene che a inizio giugno l’alto comando russo ha rimosso alcuni generali da ruoli di comando operativo: fra gli altri, il comandante delle forze aviotrasportate Andrei Serdyukov e il comandante del gruppo dell’esercito meridionale, Alexander Dvornikov. Secondo il rapporto, Dvornikov è stato sostituito dal generale Sergei Surovikin, la cui carriera è costellata da accuse di corruzione e brutalità.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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