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Ucraina: Kaliningrad si surriscalda, Mosca e Kiev parlano sul grano

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 22/06/2022

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Si alza bruscamente il livello del confronto fra Ue e Russia su Kaliningrad: Mosca, che invia nell’exclave uno dei suoi ‘falchi’, il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev, denuncia il blocco del transito delle merci e minaccia una risposta “seria”, che “avrà un impatto molto negativo sui cittadini della Lituania”.

E dopo l’ambasciatore di Vilnius il ministero degli Esteri russo convoca l’ambasciatore dell’Ue, Markus Ederer, cui contesta l’avallo europeo ai comportamenti lituani: la posizione di Bruxelles è che la Lituania si limita ad applicare le sanzioni alla Russia decise dall’Unione. Mosca lamenta che le restrizioni imposte dalla Lituania al transito dei treni merci da e per Kaliningrad si applicano ora anche ai camion: “Le merci possono essere trasportate solo via mare”, da un porto russo all’altro, senza passaggi di frontiera.

In un episodio non correlato a quanto avviene a Kaliningrad, ma forse non casuale, un elicottero russo Mi-8 addetto alla protezione delle frontiere ha violato lo spazio aereo estone il 18 giugno. Il ministero degli Esteri di Tallin ammonisce l’ambasciatore russo: “L’Estonia considera l’incidente estremamente grave e deplorevole: provoca ulteriore tensione ed è del tutto inaccettabile”.

Il sussulto dello scontro su Kaliningrad è il dato saliente di una giornata fatta di provocazioni russe ad ampio spettro, in cui si vede un’unica apertura: colloqui tra Russia e Ucraina sui corridoi navali per il grano con la mediazione della Turchia e dell’Onu ci saranno la prossima settimana a Istanbul. Lo dicono fonti di stampa turche: mallevadori il presidente turco Erdogan e il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres. Obiettivo: sbloccare i porti “entro un mese”.

Il presidente russo Vladimir Putin definisce l’esercito russo “il più potente al Mondo” e avverte che, “vista la situazione attuale, può essere ulteriormente rafforzato”. Infatti, annuncia che il Sarmat, super missile balistico intercontinentale, testato ad aprile, sarà operativo entro fine anno. Il vettore, secondo il ministero della Difesa russo, è capace di “penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura”: per Putin, darà garanzie di sicurezza alla Russia “contro le attuali minacce” e “farà riflettere coloro che ci stanno minacciando”.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha poi rivelato che i due ‘mercenari’ americani catturati giorni fa in Ucraina possono essere condannati a morte per crimini di guerra nella auto-proclamata Repubblica popolare del Donetsk; e Mosca non intende interferire con la giustizia d’un altro Paese. Intervistato dalla MsNbc, Peskov ha detto che i due americani, in quanto ‘mercenari’, “non possono contare sulla protezione della Convenzione di Ginevra” sui prigionieri di guerra.

Nella stessa intervista, Peskov ha affermato che “quella in Ucraina sarà una crisi di lunga durata”: “Non ci fideremo mai più dell’Occidente”, che ha mostrato il suo vero volto verso la Russia. Rispondendo in un’altra occasione a domande di giornalisti, Peskov ha sottolineato che non c’è stato alcun tentativo dell’Ucraina “di proporre la ripresa dei colloqui con la Russia” dopo la visita a Kiev dei leader europei Macron, Scholz e Draghi.

A Lussemburgo, dove ci sono pure stati echi delle tensioni a Kaliningrad, i ministri degli Esteri dei 27 hanno constatato “un consenso totale” per riconoscere all’Ucraina lo statuto di candidato all’adesione all’Ue, che sarà formalizzato dal Vertice europeo giovedì e venerdì. Il ministro francese degli Affari europei Clément Beaune, presidente di turno della riunione, ha avvertito: “Non è un’adesione immediata, sarà un percorso lungo… Di qui l’idea della comunità politica europea: che sarebbe complementare e non alternativa all’ingresso nell’Ue”.

A Kiev, dov’è stato in visita il segretario alla Giustizia Usa Merrick Garland per discutere come perseguire i “crimini di guerra” commessi dalla Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla col premier ungherese Viktor Orban e chiede che “l’attenzione sull’Ucraina non s’affievolisca”: “Le forze di invasione russe continuano a bombardare le città ucraine, il che dimostra che la Russia è un male che può essere fermato solo sul campo di battaglia”.

Per Zelensky, “la Russia è molto nervosa: ancora bombardamenti su Kharkiv – 15 le vittime, ndr – e Odessa, ancora tentativi di brutali azioni offensive nel Donbass”, specie nel Lugansk. L’esercito russo – dicono fonti ucraine – sta infliggendo “distruzioni catastrofiche” a Lysychansk, mentre combattimenti sono in corso nella zona industriale di Severodonetsk. “Le ultime 24 ore sono state difficili” per le forze di Kiev, che hanno perso il villaggio di Tochkivka, sulla linea del fronte, dove “la pressione è continua”. Prosegue l’azione di ‘russificazione’ di Kherson, dove la televisione russa viene ora trasmessa e ricevuta su 24 canali in tutta la regione.

Per l’intelligence britannica, l’Ucraina ha in gran parte neutralizzato la minaccia russa nel Mar Nero, utilizzando con successo i missili anti-nave Harpoon donati dall’Occidente. Il rapporto cita l’affondamento della Spasatel Vasily Bekh avvenuto venerdì scorso, mentre era in missione vicino all’Isola dei Serpenti. E l’Ucraina rivendica i raid dei giorni scorsi contro piattaforme di trivellazione russe nel Mar Nero, affermando di avere colpito “installazioni” militari.

Negli Stati Uniti, l’Amministrazione Biden ha annunciato un bando quasi totale sull’uso delle mine anti-uomo. Le nuove regole, si precisa, allineeranno gli Stati Uniti alla convenzione di Ottawa, che vieta l’uso, lo stoccaggio, la produzione e il trasferimento delle mine.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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