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Ucraina: l’Ue rassicura Zelensky, i russi avanzano

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 21/06/2022

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I leader dell’Ue si apprestano a riaffermare “il forte impegno a provvedere un ulteriore supporto militare per aiutare l’Ucraina nella sua azione di auto-difesa contro l’aggressione russa e di difesa dell’integrità e della sovranità territoriale”. La bozza di conclusioni del Vertice europeo del 23 e 24 giugno è in sintonia con le indicazioni scaturite dalla riunione, ieri, a Lussemburgo, dei ministri degli Esteri dei 27, che – ha detto Josep Borrell – “hanno rinnovato l’impegno ad aiutare militarmente Kiev: la guerra continua, continuerà con un pesante fardello di vite umane ogni giorno … Dobbiamo sostenere l’Ucraina fin che serve, chiedendo però una tregua per esportare i cereali”. Borrell pensa che, con il concorso dell’Onu, la si potrà ottenere, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla di “negoziati difficili per sbloccare i porti ucraini”.

Nella bozza di conclusioni del Vertice, “l’Ue ribadisce il forte sostegno all’Ucraina per la sua resilienza economica, militare, sociale e finanziaria” e “richiama la Russia al ritiro immediato e incondizionato di tutte le sue truppe dall’intero territorio ucraino secondo i confini internazionalmente riconosciuti”.

La bozza non precisa la posizione del Vertice sull’attribuzione all’Ucraina dello statuto di candidata all’adesione. Ma, nella lettera di invito ai leader, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel scrive: “È giunto il momento di riconoscere che il futuro di Ucraina, Moldova e Georgia è dentro l’Ue. Vi inviterò a concedere lo statuto di candidato all’Ucraina e alla Moldova. Parallelamente, continueremo a fornire all’Ucraina forti risorse umanitari e militari, sostegno economico e finanziario”. La prospettiva europea dell’Ucraina è ormai “storia”, dice Borrell a Lussemburgo; “E Mosca dovrebbe prenderne nota”. Anche il presidente Usa Joe Biden considera “molto probabile” che l’Ucraina entri nell’Ue (e ritiene invece “improbabile” una sua visita a Kiev durante la missione in Europa a fine mese per il G7 e il Vertice della Nato).

Del sostegno “di lunga durata” di Nato e Ue all’Ucraina ha anche parlato il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg: “La Nato e l’Ue sono al fianco degli ucraini che continuano a difendersi dalla brutale aggressione della Russia. Continueremo a supportare a lungo l’Ucraina, nostro stretto partner”, twitta dopo avere ricevuto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ma intanto la Turchia non scioglie la riserva sull’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia e dice che il Vertice di Madrid “non è una scadenza”.

Un nuovo focolaio di tensione è scoppiato tra Ue e Russia per limitazioni del traffico commerciale verso l’exclave russa di Kaliningrad. Mosca ha ufficialmente protestato con la Lituania, asserendo che se il blocco non sarà revocato si riserva il diritto di “azioni volte alla difesa dei propri interessi”. Borrell ha però smentito la versione russa: “Il passaggio di terra tra Kaliningrad e la Russia non è stato bloccato: passeggeri e beni che non sono sanzionati continuano a transitare, la Lituania non ha preso alcuna restrizione unilaterale, applica le sanzioni, il resto è propaganda”.

La consegna di armi all’Ucraina prosegue a ritmo inferiore ad annunci e promesse. L’Australia, ad esempio, ha fornito quattro messi corazzati M113AS4, caricati alla base di Amberley su un aereo ucraino Antonov AN-12: solo una frazione degli equipaggiamenti promessi, fra cui 14 M113AS4.

Zelensky ha ieri ribadito che “l’Ucraina ha bisogno di rifornimenti, viveri, armi ed equipaggiamenti moderni” e che vuole essere considerata dall’Ue “un partner alla pari”. Il presidente è stato segretamente a Lysychansk, città gemella di Severodonetsk, sotto attacco dei russi – anche ieri ci sono stati bombardamenti -. Gli ucraini ammettono di avere perso il controllo di un villaggio alle porte di Severodonetsk.

A Odessa, ci sono stati attacchi missilistici: fonti di stampa ucraine segnalano “esplosioni”, l’intercettazione di due missili russi e la distruzione di un silos. A Kherson, un attacco russo sarebbe stato respinto.

Fonti filorusse, invece, parlano di un attacco ucraino contro piattaforme di trivellazione in Crimea: ci sarebbero tre lavoratori feriti e quattro dispersi. Un’inchiesta del New York Times Times denuncia “l’uso diffuso da parte della Russia in Ucraina di armi a grappolo vietate da alcuni trattati internazionali”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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