HomeMondoUcraina: Nato, guerra lunga; Zelensky, perso 20% territorio

Ucraina: Nato, guerra lunga; Zelensky, perso 20% territorio

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 03/06/2022

-

La linea indicata all’Occidente dagli Stati Uniti non cambia: niente forcing diplomatico per cessare, o almeno sospendere, le ostilità in Ucraina; anzi, bisogna prepararsi “a una guerra di usura”, che “durerà a lungo”, per sfiancare la Russia militarmente ed economicamente. La ‘dottrina Biden’, che da due mesi condiziona le decisioni di Washington e della Nato, nonostante le iniziative di Parigi e Berlino e i distinguo italiani, viene conferma da Jens Stoltenberg, il segretario generale dell’Alleanza atlantica, in missione alla Casa Bianca.

Con Joe Biden e con il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, Stoltenberg discute scenari e programmi del Vertice della Nato in calendario a fine giugno, per celebrare, fra l’altro, l’adesione all’Alleanza di Finlandia e Svezia, sempre che Ankara non metta il veto. Stoltenberg ha fiducia che tutto andrà liscio.

Non sono, però, buone le notizie dal fronte del conflitto. La Russia occupa il 20% dell’Ucraina; e gli invasori russi controllano l’80% di Severodonetsk, una città del Donbass ritenuta strategica: lo dicono fonti ucraine, non la propaganda di Mosca. Parlando al Parlamento del Lussemburgo, Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ammette che i russi occupano 2.603 insediamenti ucraini e dice che il fronte di estende per quasi mille chilometri, anche se l’arco che va Kharkiv a Odessa è lungo poco più della metà.

I russi puntano su Sloviansk con bombardamenti a tappeto, mentre ancora si combatte nelle strade di Severodonetsk: “In alcune vie, i nostri difensori hanno successo”, riferiscono fonti ucraine locali, annunciando la cattura di sei soldati russi. Circa 800 persone sarebbero rifugiate in bunker antiaerei nei sotterranei della fabbrica chimica Azot, che rischia di divenire un’altra Azovstal, l’acciaieria che è stata l’ultima ridotta dei difensori di Mariupol.

I combattimenti continuano anche nei villaggi a sud e ad ovest della città, mentre le truppe di Mosca cercano di accerchiare le difese ucraine.  Una donna è morta e un uomo è stato ferito la notte scorsa nei bombardamenti russi che hanno colpito fra l’altro una scuola di Kharkiv. Ed emergono dettagli sull’attacco al monastero ortodosso della Santa Dormizione a Svyatogorsk: fonti ecclesiali parlano di tre vittime e tre feriti nel clero.

Il Ministero della Difesa russo rivendica l’eliminazione di metà dei “mercenari stranieri” in Ucraina vittime del fuoco russo e del loro stesso scarso addestramento: “Centinaia di mercenari sono stati uccisi in fase di addestramento o in combattimento”. Affermazioni impossibili da verificare.

In coordinamento con gli Stati Uniti, anche la Gran Bretagna ha confermato che fornirà all’Ucraina sistemi missilistici che sparano fino a 80 km, del tipo M270 – gli Usa daranno a Kiev gli Himars -. Specialisti ucraini saranno addestrati a utilizzarli nel Regno Unito. Sono sistemi – si osserva – che non sarebbero ancora in dotazione neppure ad eserciti d’eccellenza, come la Bundeswehr tedesca.

Gli annunci occidentali continuano a suscitare reazioni moscovite stizzite: la consegna di armi più avanzate a Kiev da parte dell’Occidente porterà ulteriori sofferenze all’Ucraina ma non condizionerà le operazioni militari russe, dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. E i tentativi dell’Ucraina di usare armi straniere contro obiettivi russi avranno un impatto negativo sul contesto bellico.

Newsweek rilancia le voci d’intelligence di un Putin “malato di cancro”, in terapia da aprile, scampato a un attentato a marzo e “sempre più paranoico”.

Dell’invasione dell’Ucraina ha parlato ieri per la prima volta Angela Merkel. A Berlino ha espresso “solidarietà all’Ucraina” e sostegno a tutti gli sforzi per “porre fine alla barbara guerra d’aggressione da parte della Russia”. Era la prima volta da circa sei mesi che l’ex cancelliera parlava in pubblico Merkel giudica l’invasione russa una palese violazione del diritto internazionale e sottolinea l’importanza dell’unità dell’Ue: “Non dovremmo mai dare per scontate la pace e la libertà”.

Intriso di ipocrisia, invece, il discorso sull’Ucraina fatto a Bratislava da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea: elogia “la lotta degli ucraini”, che sono “ispirazione al resto del Mondo” e che vogliono “essere parte della nostra famiglia europea”; e poi avverte che ci vorrà tempo per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, nonostante esso sia “nostro interesse strategico e anche nostro dovere morale”.

Mentre si discute se istituire una missione internazionale sotto egida Onu per le rotte marittime dell’export agricolo ucraino, Frontex, l’agenzia dell’Ue che ne monitora le frontiere esterne, conferma che da settimane ci sono più ucraini che tornano nel loro Paese di quanti ne fuggano – complessivamente, sono stati 5,3 milioni -.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...