Il Settimanale 2022 2 – La guerra tra Russia e Ucraina si accompagna a una guerra più vicina a noi, quella tra i talk show. È stato stimato che questi ultimi abbiano guadagnato mediamente 1-2 punti di share, soprattutto nelle fasi iniziali della guerra, mantenendosi poi pressoché stabili grazie agli interventi di opinionisti e politici anche esteri.
Le reti generaliste hanno dedicato 90 mila minuti di informazione supplementare ai primi 15 giorni di guerra (dal 24 febbraio al 10 marzo), ben 1.500 ore in più rispetto alle due settimane precedenti l’invasione russa. Guardando complessivamente i dati Auditel, poi, si nota che gli ascolti di news e talk show di approfondimento sono aumentati in tutto del 7,8 per cento.
La nostra rete di informazioni mette al centro la guerra e la rende ridondante, esattamente come fece con la quantità di notizie sulla pandemia da Covid-19. Avendo la possibilità di accedere facilmente alle novità che accadono nel mondo, tramite anche internet e social media, non ci manca l’opportunità di vedere le ultime foto di bambini e mamme straziate dalla guerra, mentre i soldati distruggono le loro case.
Nella necessità costante di aggiornamenti, consumiamo anche le batterie del cellulare e ci connettiamo a tablet, computer e smart tv dove possiamo vedere o rivedere i servizi andati in onda sulla tv lineare in streaming e online. Questo, dunque, porta una nuova modalità di fruizione dei dispositivi per informarsi.
Nonostante ciò, molti italiani si lamentano della notizia televisiva, in quanto la ritengono uno «spettacolo permanente» con tanto di «attori», facendo riferimento agli ospiti in studio.
È presente, ora più che mai, il fenomeno delle fake news sulla guerra, accessibili tramite anche il semplice scorrimento della propria home di Facebook. Le storie diventano fittizie e s’allontanano dalla verità, ma è molto spesso difficile capire cosa differenzia la realtà dalla menzogna.
Siamo dunque in un momento in cui l’informazione sulla guerra ci circonda a 360 gradi, la pandemia diventa uno spazio ormai secondario nelle pagine di giornale ed i telegiornali mettono in subordine le notizie non riguardanti l’attacco all’Ucraina.
Atelier News di Silvia Barbato, Chiara De Luca, Serena Marletta, Marta Scura