Il Settimanale 2022 2 – Fino a pochi mesi fa, l’aumento dei prezzi e la perdita di posti di lavoro erano legati alla pandemia di coronavirus. Dal 24 febbraio, si sono aggiunte le conseguenze della guerra in Ucraina, con un’impennata dell’inflazione, soprattutto nel settore dell’energia. Di conseguenza, le tariffe aeree sono decisamente aumentate e si teme che volare durante le vacanze possa risultare troppo costoso per molti in Italia e in Europa.
Secondo i dati Istat, nell’ultimo mese le tariffe dei voli europei hanno subito un incremento del 91% rispetto allo stesso periodo del 2021. I voli intercontinentali sono rincarati del 35,7%, mentre quelli nazionali risultano in crescita del 15,2%. È un aumento generalizzato delle tariffe aeree che risente anche della crescita dei listini dei carburanti in relazione alla guerra in Ucraina e del conseguente caro-bollette e che si riflette in modo diretto sulle tasche dei consumatori. L’aumento dei prezzi si applica anche al trasporto marittimo.
Le ripercussioni di questo fenomeno colpiscono anche gli studenti Erasmus che devono comprare i bilglietti di tanto in tanto per andare a trovare le proprie famiglie o per tornare a casa. Inoltre, il recente conflitto in Ucraina ha comportato anche la chiusura di molte tratte aeree.
Aumenta anche il numero di viaggiatori: l’International Air Transport Association (Iata) stima che il numero complessivo di viaggiatori raggiungerà i 4 miliardi nel 2024 superando i livelli pre-Covid-19 (103% del totale del 2019). Nel 2021, scrive l’AGI, il numero complessivo di viaggiatori era il 47% dei livelli del 2019; nel 2022 dovrebbe salire all’83%, quindi al 94% nel 2023, al 103% nel 2024 e al 111% nel 2025.
Non si può mai sapere quando tutto tornerà a funzionare come prima. Possiamo solo osservare la situazione e sperare per il meglio,
di Aleksandra Szczepaniak e Lena Dominiczak