HomeIl SettimanaleIl Settimanale 2022 1 - Ucraina, voce di chi in Russia si...

Il Settimanale 2022 1 – Ucraina, voce di chi in Russia si oppone

Scritto per il Settimanale 2022 1 della classe di Agenzie e Nuovi Media del cdl in Editoria e Scrittura della Facoltà di Lettere della Sapienza, edizione del 23/05/2022

-

Il Settimanale 2022 1 – Il 24 febbraio ha avuto inizio l’invasione russa in Ucraina. Dopo più di ottanta giorni di terrore e distruzione, il presidente russo Vladimir Putin non sembra volere fermare il suo esercito, nonostante il volere del suo popolo. Infatti, sono molti i russi che dal primo giorno si sono esposti pubblicamente per protestare contro la guerra, rischiando nel migliore dei casi qualche giorno di carcere e, nel peggiore, la morte.

Per cercare di comprendere il reale punto di vista della popolazione russa, abbiamo intervistato Ecaterina, nome di fantasia, mamma e interprete di origine russa, a Milano da oltre vent’anni per lavoro. Nella sua città natale, Belgorod, vivono i due figli di 36 e 39 anni, con le rispettive famiglie. I suoi occhi velati di lacrime si perdono nei ricordi e nella paura per il loro destino e con la voce tremante cerca di rispondere alle nostre domande.

Come vive questa separazione ora che c’è questo conflitto con l’Ucraina?

La separazione dai miei figli è sempre stata motivo di sofferenza per me: sono grandi ormai, ma ho perso molti loro traguardi. Con il conflitto in corso li sento tutti i giorni, cerco di raccontare loro cosa succede, le notizie che qui in Italia abbiamo a disposizione e piango ai loro racconti, piango per come la Russia è stata trasformata.  Tutti noi russi soffriamo. Siamo un popolo pacifico, vogliamo la pace per noi e per i nostri vicini, questa guerra appartiene solo a Putin. Fa male vedere la Russia isolata da tutti i Paesi, giudicata ostile e vile, ma questa guerra non è la nostra, siamo tutti schierati contro. Per chi vive lì è un po’ più difficile comprendere realmente cosa sta succedendo, l’informazione è filtrata dalla propaganda, ma, nonostante ciò, si lotta.

Pensa che l’informazione in Russia sia pilotata? C’è un controllo sui media russi?

Tutti gli oppositori di Putin sono stati silenziati, con licenziamenti o facendoli sparire per giorni senza potere dare proprie notizie neppure ai familiari. I pochi giornalisti che conoscono la verità hanno paura per la loro vita e quella della loro famiglia, la televisione parla della guerra come una decisione giusta e come l’unica salvezza per il popolo russo, i social media non esistono più e si usano solo quelli nazionali. È difficile trovare la verità in tutta questa costruzione propagandistica e non è la prima volta che Putin gestisce le notizie in circolazione.

Cosa spera per il futuro della Russia?

Io spero che Russia e Ucraina tornino in pace e diventino nazioni sorelle. Come già detto e come credo fortemente, noi non siamo tutti a favore della guerra, neppure chi è in Ucraina a combattere lo fa per seguire un proprio ideale, molti dicono di essere stati trascinati a combattere con l’inganno. Non importa il Paese di appartenenza, nessuno dovrebbe perdere i propri cari in guerra. Ogni notte, prima di andare a dormire, prego per la mia famiglia, per il mio popolo, per l’Ucraina e affinché la guerra ritorni un brutto e lontano ricordo, non un incubo a occhi aperti.

di Silvia Barbato, Chiara De Luca, Serena Marletta e Marta Scura

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...