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Il Settimanale 2022 1 – Ucraina, “Sono Oksana, scappata da Kharkiv il 7 marzo”

Scritto per il Settimanale 2022 1 della classe di Agenzie e Nuovi Media del cdl in Editoria e Scrittura della Facoltà di Lettere della Sapienza, edizione del 23/05/2022

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Il Settimanale 2022 1 – A quasi tre mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina sono più di 5 milioni i profughi fuggiti all’estero dalle loro case. Di questi più di 110mila si sono rifugiati in Italia; molti di loro si sono lasciati alle spalle familiari ed amici e sono segnati nel profondo da un orrore che difficilmente potranno cancellare dai loro ricordi.

“Ero molto spaventata, quando sentivo le bombe esplodere: non sapevo esattamente cosa avrebbero colpito e cosa sarebbe successo dopo. Il mio pensiero era solo di sopravvivere, pregavo affinché non colpissero noi e la nostra casa e speravo che la guerra finisse il prima possibile”. Questa è la testimonianza di Oksana, studentessa residente a Kharkiv, che il 24 febbraio è stata svegliata alle 5 del mattino dal boato delle esplosioni dei missili Grad piovuti nelle zone residenziali della seconda città più popolosa dell’Ucraina, limitrofa alle zone contese del Donetsk e del Lugansk: “Immediatamente al telegiornale hanno detto che la Russia aveva attaccato l’Ucraina. Mi sono sentita spaesata”.

Tra lo stupore di una guerra difficilmente immaginabile ai nostri giorni e la paura di lasciarsi alle spalle la sua terra natia, Oksana ha trovato la forza di fuggire e ha avuto la possibilità di intraprendere un lungo viaggio che l’ha portata in salvo. Solamente per raggiungere l’Ucraina occidentale il treno ha impiegato 17 ore scandite dalle lunghe soste nell’attesa che i bombardamenti cessassero e che fosse garantita la sicurezza dei passeggeri: “Mi sono fermata lì per tre giorni e poi con un autobus ho raggiunto l’Italia.”

Oggi Oksana è al sicuro dalla guerra: è in Italia dove ha raggiunto la madre, una delle innumerevoli badanti che accudiscono i nostri anziani in stato di necessità, ma il suo pensiero è rivolto a chi è rimasto a difendere l’Ucraina. “Sono molto preoccupata per loro, spero che tutti riescano a sopravvivere”, racconta parlando del padre, degli zii e dei cugini che non possono uscire da un Paese aggredito, distrutto giorno dopo giorno: “Mi dicono che hanno paura di uscire di casa e per questo si nascondono spesso nel bunker durante la giornata ed escono di rado.”

Quando chiediamo a Oksana se ha conosciuto direttamente vittime dell’invasione risponde: “Una ragazza che ha studiato con me all’università è morta con la sua famiglia a causa dei bombardamenti, mentre stavano cercando di lasciare il loro villaggio. Tutto ciò è spaventoso, fino a qualche giorno prima della guerra parlavamo spesso in università e ora non c’è più”.

Dati recenti diffusi dalle Nazioni Unite registrano oltre tremila morti tra i civili: le cause dei decessi sono attribuite dall’uso di armi esplosive con un’ampia area di impatto, compresi bombardamenti di artiglieria pesante e sistemi di lancio a razzi multipli, missili e attacchi aerei. Un altro tributo che secondo l’UnHcr è inferiore al dato reale, vista l’impossibilità di raccogliere informazioni esatte e verificate in territori in cui sono in corso intense ostilità come ad esempio, Mariupol (regione di Donetsk), Izium (regione di Kharkiv) e Popasna (regione di Luhansk).

Oksana nel riportare la sua vicenda non riesce a trattenere lo stupore e l’indignazione per la situazione nel suo Paese né l’avversione per chi sta sistematicamente lo sta distruggendo e nutre speranza che possa esserci una soluzione per quello che lei definisce un errore: “Voglio che la guerra finisca al più presto e che questa distruzione finisca. Mi dispiace per tutte le persone che hanno perso la casa e il lavoro. Spero di poter tornare presto a casa mia e di trovarla intatta”.

di Chiara Coletti, Francesco Conte, Alessia d’Aquino, Martina Garofalo

 

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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