Il Settimanale 2022 1 – “La preghiera per l’Ucraina diventa servizio”: questo il progetto nato nella Parrocchia Santa Maria delle Grazie al Trionfale, nel quartiere romano di Prati. La chiesa si è trasformata in un centro di accoglienza per famiglie ucraine riuscite a fuggire dalla guerra. Di queste, alcune sono arrivate grazie ai corridoi umanitari, altre grazie all’aiuto di familiari che già si trovavano a Roma.
Il parroco della Chiesa è don Antonio Raimondo Fois. Nato in Belgio da genitori italiani, è arrivato in Italia da piccolo e sa bene che cosa significhi doversi costruire una nuova vita in un paese straniero. Così, ha creato il progetto di accoglienza per provare a restituire serenità ai rifugiati. L’idea di don Antonio, si è realizzata grazie all’aiuto di Tania, una donna ucraina che da tempo impartisce lezioni di italiano ai suoi connazionali.
La risposta degli abitanti del quartiere Prati non si è fatta attendere: ogni giorno alcuni volontari contribuiscono portando pacchi alimentari, cibo già pronto e vestiti. Nella parrocchia si contano circa 70 nuclei familiari e i bambini e i ragazzi accolti sono più di 100, di età compresa tra i cinque e i venti anni.
Vengono organizzati giochi, partite di calcio e merende sociali per regalare momenti di convivialità e spensieratezza. Tra i servizi offerti è stato da poco introdotto anche il sostegno psicologico, fornito gratuitamente da due psicologi per aiutare i bambini e le loro
famiglie a superare i traumi legati alla guerra.
Inoltre, due volte a settimana viene organizzato un corso di italiano tenuto da Anatolii Makara, un giovane di 21 anni nato a Borzna, Ucraina. Dal 2008 grazie allo scambio interculturale “Ragazzi di Chernobyl” organizzato dalla sua scuola, Anatolii ha avuto la possibilità di studiare l’italiano durante i periodi estivi trascorsi a Roma.
Qui si è trasferito nel 2018, quando ha terminato gli studi in Ucraina, e oggi frequenta l’università. Tra i ragazzi che seguono il corso di Anatolii c’è Diana, 19 anni, arrivata a
Roma il 14 marzo insieme alla madre, alla sorella e al fratello. Fuggiti da Irpin, grazie ai corridoi umanitari, si sono spostati in direzione della Polonia sostando a Chmel’nyc’kyj per qualche giorno.
Arrivati a Roma sono stati inizialmente ospitati in un albergo e ora, grazie all’aiuto di don Antonio, si trovano in una struttura privata gestita da suore. Diana si considera fortunata per essere riuscita a scappare e per l’accoglienza che lei e la sua famiglia hanno trovato presso la Parrocchia Santa Maria delle Grazie.
“Ho realizzato questo progetto per permettere alle famiglie, e soprattutto ai bambini, di non
chiudersi in se stessi e di integrarsi. Offrire loro corsi di lingua italiana, momenti di svago e
supporto psicologico penso possa essere il primo passo per provare a fare ritrovare loro una normalità alla quale sono stati brutalmente strappati”, dice fiducioso don Antonio.
La Minerva: Giulia Ottaviani, Agnese Sandi, Giovanni Tagliente, Giulia Tarda