Sussulti di negoziati per porre termine alla guerra in Ucraina, mentre la Russia conduce l’offensiva nel Donbass senza affondare i colpi. Mosca ha presentato a Kiev una bozza d’accordo che prevede “il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l’appartenenza della Crimea alla Russia e l’indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk“. Ma gli ucraini – lamentano i russi – “cercano di tirare per le lunghe” e “a volte semplicemente rifiutano di rispondere”.
La replica di Kiev viene dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che, nella conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, dice: “Io sono pronto al dialogo, ma Mosca non è pronta per un accordo di pace”. A ostacolare la ripresa delle trattative, la reciproca diffidenza: Mosca non crede più nei negoziatori ucraini, dice la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova
L’ultimatum dato dalle forze russe che assediano la città di Mariupol ai soldati ucraini ancora asserragliati nell’acciaieria di Azovstal è trascorso senza resa (e senza conseguente attacco finale). Gli uomini che si fossero arresi entro le 14 ora locale (le 13.00 in Italia) avrebbero avuta salva la vita, aveva assicurato il generale russo Mikhail Mizintsev, citato dal Washington Post.
I russi hanno l’intenzione di celebrare a Mariupol il 9 maggio la parata della vittoria: quella che era solo un’illazione di stampa trova ora conferma ufficiale. Dopo le 14.00, nonostante i combattimenti in corso, è stato attivato un corridoio umanitario per evacuare 6000 civili con 90 bus. Gli autobus che partono per Zaporizhizhia si fermano anche vicino alla Azovstal.
Un comandante degli assediati dice al Washington Post che le sue truppe non intendono arrendersi, anche se il fuoco russo dovesse intensificarsi. “Queste potrebbero essere le nostre ultime ore di vita, estraeteci da qui”: è l’appello alla comunità internazionale dei difensori di Mariupol superstiti.
Non è chiaro quanti civili siano ancora in città – almeno cento mila, secondo fonti ucraine – e, soprattutto, se vi siano donne e bambini nell’acciaieria Azovstal. “I civili sono stati portati lì come scudi umani dai nazionalisti ucraini”, accusa Mosca. Il municipio lamenta che gli occupanti stanno trasformando la città in un ghetto: i residenti possono muoversi solo con al braccio nastri bianchi, chi non li indossa può divenire un bersaglio.
Zelensky alza la posta: “A Mariupol ci sono ancora 120 mila persone. L’assedio si può fermare o con le armi o con la diplomazia. Per le armi ci serve l’equipaggiamento che abbiamo chiesto ma non ancora ottenuto. Per la diplomazia, la Russia fa il suo gioco e non sa proporre veri accordi”.
Se l’attenzione è su Mariupol, l’offensiva russa è proseguita nelle ultime ore sull’ampio fronte dell’Ucraina sud-orientale. Esplosioni sono state avvertite a Mykolaiv. di cui i russi vogliono fare un’altra città masrtire: “Non abbiamo acqua a causa dei bombardamenti e ora provano a toglierc l’elettricità”.
Da 48 ore, la Russia sta rovesciando la sua capacità di fuoco sulle città ucraine e ha schierato più truppe, cercando di spaccare in due l’Ucraina in quella che è potenzialmente la battaglia che decide l’esito della guerra. Ma l’intelligence americana non vede per il momento “conquiste significative” da parte russa nel Donbass: i nuovi attacchi appaiono più che altro dei test per sondar la tenuta del nemico.
In attesa che l’Ucraina dia alla Russia una risposta “realista”, l’Occidente continua a rifornire d’armi l’Ucraina, sia pure con qualche distinguo. Il presidente Usa Joe Biden prepara un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, d’importo uguale a quello già varato: 800 milioni di dollari. L’Ucraina ha già ricevuto “aerei da combattimento e pezzi di ricambio per l’aviazione”, dicono al Pentagono; e sono in arrivo pezzi d’artiglieria. Oltre 50 militari ucraini vengono già addestrati da specialisti Usa all’uso degli obici Howitzer.
Annuncia nuove armi per Kiev anche il premier britannico Boris Johnson, tra cui i razzi Brimstone. Il Canada invierà a Kiev artiglieria pesante, dice il premier Justin Trudeau. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz intende invece fornire ulteriori finanziamenti, ma ritiene esaurite le capacità di export delle forze armate tedesche.
A Zelensky, che lo ha definito “un grande amico dell’Ucraina”, Michel ha detto che Kiev riceverà una risposta al suo questionario sull’adesione all’Unione europea entro l’estate. Il presidente ucraino dice che “l’esercito russo rimarrà per sempre nella storia come il più barbaro e disumano al mondo: questo marchierà la Russia come la fonte del male” – un’espressione che evioca l’Impero del Male coniato da Ronald Reagan -.