Il Ducato 15/04/2022 – Nelle notizie che giungono dall’Ucraina, questa è una Pasqua con le stimmate della Passione più che una Pasqua di speranza nella Resurrezione. L’obiettivo di una tregua pasquale è saltato; e adesso si guarda al 9 Maggio, data simbolica cui affidare tenui illusioni.
Ma anche le notizie del Ducato portano, stavolta, almeno in prospettiva, ansia e preoccupazione e pongono l’urgenza di arrivare consapevoli e preparati alle scadenze amministrative – le comunali del 2024 – ed ai nodi ambientali, su cui siamo a prescindere in ritardo.
Urbino è ormai scesa, in modo irreversibile nel breve termine, sotto la soglia dei 15 mila abitanti. Ed affida a un regio decreto del 1860, cioè antecedente all’unità d’Italia, le speranza di continuare ad essere governata, in quanto capoluogo di provincia, sia pure il più piccolo d’Italia, con le regole di un ‘grande’ comune.
L’altro dato che inquieta è la carenza di pioggia, che rischia di tradursi in una carenza d’acqua, tanto più che, al problema della siccità, si aggiunge quello della dispersione idrica, con perdite dell’ordine del 40% – e superiori al 50%, considerando l’acqua che arriva nelle case -.
Il calo della popolazione e la siccità non sono problemi risolvibili in sede amministrativa, ma richiedono politiche demografiche e climatiche a livello nazionale e globale. Invece, l’efficienza della rete idrica è questione che va affrontata in modo urgente e coordinato fra i vari enti coinvolti. Anche perché di acqua dal cielo, in un futuro prevedibile, rischiamo di averne sempre di meno.
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Il Ducato 25/03/2022 – Urbino tra gli echi d’una tragedia del presente –la guerra in Ucraina- e i fremiti d’attesa d’un evento di crescita e di speranza, l’essere con Pesaro capitale della cultura italiana nel 2024, proiettata verso il provare a divenire capitale della cultura europea nel 2033.
In queste settimane – quattro ne sono trascorse dal 24 febbraio, l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia -, la città e il territorio hanno misurato l’impatto del conflitto pure qui da noi, fra gli ucraini che vivono a Urbino, tra gli industriali, gli agricoltori, gli artigiani e i commercianti che hanno rapporti con la Russia e l’Ucraina.
Dolore e preoccupazione, paure e ansie s’intrecciano da un mese sul sito del Ducato e s’intrecciano di nuovo sulle pagine del giornale: sofferenze e difficoltà di persone e di imprese, in una staffetta d’emergenze senza pause.
Ma il futuro, che tutti speriamo si riempia presto dei colori della pace, una pace giusta e duratura, offre una prospettiva di speranza: il coinvolgimento di Urbino nel calendario di eventi del 2024 riempirà l’anno d’avvenimenti di richiamo. L’essere con Pesaro capitale della cultura italiana costituisce un trampolino di rilancio per il turismo, l’accoglienza, l’eno-gastronomia, la cultura e mobilita le energie di tutta la città. I comparti dell’attività e dell’economia urbinati che hanno molto sofferto per la pandemia hanno un’occasione di ripresa eccezionale, in perfetta sintonia con la storia e il territorio.