L’Ue a Versailles non blocca l’import di energia dalla Russia, perché nell’immediato non saprebbe fare a meno del gas e del petrolio di Vladimir Putin; e, dopo quello post-pandemia, non vara un Recovery Plan ‘di guerra’, perché i soliti ‘Paesi frugali’ esitano a mettere in comune più debito. I 27 sono invece pronti a varare un nuovo pacchetto di sanzioni, il quarto, “per isolare ulteriormente la Russia e farle pagare un prezzo più alto per l’invasione dell’Ucraina”; e staccano 300 milioni di aiuti umanitari e finanziari – una prima tranche dei 1.200 stanziati – “al coraggioso popolo ucraino”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen enfatizza: “Siamo al fianco di Kiev”.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz afferma: “Non fermeremo le importazioni d’energia dalla Russia” – nonostante le pressioni di Polonia e Baltici in tal senso -, ma usciremo da questa dipendenza”; e parla di una decisione “consapevole, giustificata e comprensibile”. Il ‘ministro degli Esteri’ dell’Ue Josep Borrell annuncia il raddoppio dei fondi dello strumento militare europeo, la European Peace Facility, e lo stanziamento di ulteriori 500 milioni di euro per il sostegno militare all’Ucraina.
Nelle stesse ore, il Congresso Usa vara definitivamente un pacchetto finanziario da 1.500 miliardi di dollari, dentro il quale vi sono 13,6 miliardi di dollari per l’Ucraina.
Il Vertice di Versailles si svolge in un clima di guerra. Il presidente francese Emmanuel Macron, che lo ospita poerché la Francia ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, agita lo spettro della fame nel Mondo: “C’è un rischio di instabilità alimentare fra 12/18 mesi,”. E Scholz avverte che uno stop al gas della Russia “provocherebbe blackout”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dice a Joe Biden e al presidente finlandese Sauli Niinisto di essere insoddisfatto sia delle decisioni di Versailles che delle misure Usa: ”Non è quello che ci aspettiamo”. Né lo consolano le parole di circostanza di Macron, secondo cui “il cammino dell’Ue è aperto agli ucraini”.
A metà maggio, la Commissione di Bruxelles presenterà proposte “per ottenere entro il 2027 l’indipendenza da gas, petrolio e carbone russi e sostenere ancora di più la transizione verde’, è l’impegno di von der Leyen. “L’Europa non può prendere le stesse misure di Usa e Canada”, che, come la Gran Bretagna, hanno già messo al bando l’import di energia dalla Russia, chiosa Scholz. E il premier spagnolo Pedro Sanchez vorrebbe scollegare il prezzo del gas da quello dell’elettricità, ma non spiega come farlo.
In difficoltà sull’import di energia dalla Russia, divisi sul Recovery ‘di guerra’, velleitari sull’Europa della difesa, i 27 si accontentano di continuare a spingere su sanzioni che abbiano “impatto diretto sulle opportunità di sviluppo economico della Russia, incluse quelle finanziarie’.
E mentre dal fronte giunge notizia che Mariupol è totalmente bloccata e circondata dalle forze russe e che “tutti i ponti sono distrutti e le strade minate”, Biden vieta l’import negli Usa di vodka, caviale e diamanti e revoca a Mosca la clausola di nazione più favorita sul fronte commerciale. Gli europei sono pronti a seguirlo su queste misure. Il che farà lievitare i dazi occidentali sui prodotti russi. Zelensky nota: “A Versailles, interessi nazionali e divisioni hanno prevalso sulle scelte europee”.
Biden afferma: “Il mondo libero si è unito contro Putin”, che lui intende “stritolare”. E aggiunge: “Mosca pagherà un alto prezzo, se userà armi chimiche”. Però, “uno scontro diretto tra Nato e Russia provocherebbe la Terza Guerra Mondiale”. E il messaggio da Versailles e Washington è chiaro: nessuno la vuole, nell’Ue e nella Nato.