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Ucraina: invasione, Biden, il ruggito del coniglio di Usa e Occidente

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 25/02/2022

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La Russia pagherà caro l’attacco “premeditato e senza giustificazioni” all’Ucraina e Vladimir Putin diventerà “un paria sulla scena internazionale”: : lo ha detto ieri sera il presidente Usa Joe Biden, annunciando una serie di sanzioni che colpiscono la finanza, l’economia e il commercio russi e diverse personalità della nomenklatura russa, studiate apposta per massimizzare il danno inferto e per minimizzare le conseguenze negative “sul nostro Paese e i nostri alleati”.

Biden ha parlato dopo ore convulse di consultazioni bilaterali e multilaterali. E dopo avere subito, nei giorni scorsi, accuse di isteria per il livello dei ‘warning’ lanciati dall’intelligence statunitense, ha rivendicato quegli allarmi: “Abbiamo avvertito per settimane che l’attacco ci sarebbe stato”.

La voce esile e a tratti esitante, l’aspetto fragile, Biden è durissimo con Putin, anche se ha finora scelto di non colpirlo personalmente con sanzioni: “E’ l’aggressore … ha scelto la sua guerra … non ho piani per incontrarlo… “.

Quanto all’efficacia delle sanzioni, Biden riconosce che non basteranno a fermare Putin, dall’oggi al domani, ma nota che hanno già intaccato l’economia russa, con un crollo di un terzo della borsa di Mosca. “Ci vorrà del tempo, ma questa aggressione non può passare impunita: se fosse così, sarebbe molto peggio per noi” – una frase che evoca i fantasmi della debolezza di Gran Bretagna e Francia di fronte alla Germania nazista -.

“E un momento di pericolo per tutta l’Europa e per la pace nel Mondo… Ma la Russia ne uscirà più debole e il resto del Mondo più forte…”. Il presidente Usa riesce pure a trovare una buona notizia nel contesto odierno: “La Nato è più unita e più determinata che mai… E voglio essere cristallino: difenderemo fino all’ultimo pollice il territorio atlantico”.

Sulla tolda di comando d’un Occidente sconcertato dall’offensiva putiniana, il presidente Joe Biden segue, dalla Situation Room alla Casa Bianca, l’avanzata dell’Armata Rossa nelle pianure ucraine e chiama a raccolta alleati e partner. Biden annuncia le contro-misure che saranno adottate – alcune sono già operative -, dopo essersi consultato con i leader del Sette Grandi: una riunione virtuale, durata circa due ore, che sarà oggi seguita da un Vertice atlantico, pure virtuale.

Il G7 ha delineato una risposta congiunta alla mossa russa, concordando nel definire l’attacco all’Ucraina “ingiustificato e non provocato”. Le sanzioni sono economiche e finanziarie, limitano l’accesso della Russia ai mercati dei capitali internazionali, colpiscono personalità ed enti russi, come gli oligarchi e le loro banche, e prevedono lo stop all’export di materiale tecnologico. C’è pure la possibilità di escludere la Russia dal circuito Swift delle transazioni internazionali e di ‘punire’ luogotenenti del presidente.

Il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, che è al G7 con i leader dell’Ue, osserva che “la pace in Europa è stata squassata” dall’offensiva russa in territorio ucraino: “E’ – dice – un momento grave per la sicurezza occidentale”.

Il Consiglio atlantico, riunitosi ieri, ha accolto la richiesta di Bulgaria, Polonia e Lituania “di tenere consultazioni urgenti ai sensi dell’articolo quattro del Trattato” dell’Atlantico del Nord, che impegna le parti a consultarsi quando ritengano minacciata la loro integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza.

Prima d’intervenire al G7, Biden aveva riunito il Consiglio di Sicurezza nazionale mettendo a punto la decisione di imporre “severe sanzioni” alla Russia per “una guerra premeditata” che porterà “sofferenze umane e una catastrofica perdita di vite umane”. Secondo il presidente, “Solo la Russia è responsabile per la morte e la distruzione che questo attacco porterà e gli Stati Uniti, i suoi alleati e partner risponderanno in modo unito e risoluto. Il mondo chiederà conto alla Russia”, ha dichiarato Biden, che vede premiata la sua linea di rivelare mosse del Cremlino con le rivelazioni di intelligence e di tenere uniti gli alleati.

Iden ha anche telefonato presidente ucraino Volodymyr Zelenski, che gli ha chiesto di “sollecitare i leader del mondo a parlare chiaramente contro la flagrante aggressione” di Putin e di “restare al fianco del popolo ucraino”. Anche a Zelesnky Biden ha detto che gli Stati Uniti e i loro alleati “imporranno sanzioni dure alla Russia” e “continueremo a fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione”. Biden ha pure condannato “l’attacco ingiustificato delle forze militari russe”, quando Zelensky gli ha chiesto “di chiedere ai leader del mondo di denunciare chiaramente la flagrante aggressione del presidente Putin”.

Il presidente americano è stato informato dell’attacco in Ucraina dal segretario di stato Antony Blinken, dal capo del Pentagono Loyd Austin, dal capo delle stato maggiore congiunto Usa Mark Milley e dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. In quel momento era ancora in corso la riunione dell’Onu per tentare di fermare l’invasione. Nel frattempo l’ambasciata americana a Kiev aveva invitato gli americani in Ucraina a restare al riparo.

La decisione di Putin innesca un processo di coesione in Occidente e negli Stati Uniti, dove riaffiora, nelle parole dell’ex presidente George W. Bush, la tradizionale linea bipartisan in politica estera: “Non possiamo tollerare il bullismo autoritario e il pericolo che pone Putin”, afferma Bush, l’uomo che nel 2002 disse di avere letto “nel profondo dell’animo” del leader russi, trovandovi un affidabile alleato nella lotta contro il terrorismo. Per Bush, l’invasione dell’Ucraina è “la più grave crisi di sicurezza nel continente europeo dalla seconda guerra mondiale”: “il governo e il popolo americano devono restare solidali con l’Ucraina e con il popolo ucraino mentre cerca la libertà e il diritto di scegliere il proprio futuro”.

Invece, Trump, solo l’altro ieri, aveva definito Putin “un genio”, dopo l’annuncio dell’invio di una forza di ‘peacekeeping’ nelle repubbliche secessioniste russofone di Donetsk e di Lugansk: “Bisogna dire che ci sa proprio fare. E sapete qual è stata la risposta di Biden? Non c’è stata risposta”. In una comparsata televisiva, Trump aveva naturalmente aggiunto che, se lui fosse stato presidente, Putin non avrebbe mai fatto quel che ha fatto.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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