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Ucraina: Donbass, mobilitazione generale, un’ipoteca sulla pace

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 20/02/2022

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La mobilitazione generale, proclamata dai leader filorussi secessionisti nel Donbass, dopo esplosioni a Donetsk – un’autobomba – e a Lugansk – forse un gasdotto -, è un’ipoteca sulla pace in Ucraina più pesante, e meno controllabile, dai movimenti di truppa russi lungo i confini ucraini. L’Osce denuncia un “drammatico aumento” delle violazioni del cessate-il-fuoco sulla frontiera, la Tass ne conta 31 ad opera degli ucraini.

Il decreto di mobilitazione esce mentre i ribelli separatisti, che parlano di una situazione “critica”, e i militari governativi si scambiano accuse di attacchi e di violazioni del cessate-il-fuoco: nella notte tra venerdì e sabato, ci sarebbero state 66 scaramucce a fuoco. Secondo il WP, gli Usa temono che l’invasione dell’Ucraina sia preparata da provocazioni sotto copertura, tipo l’esplosione di Donetsk.

Colpi di mortaio sono caduti vicino al villaggio di Novo Lugansk, sulla linea del fronte dentro l’Ucraina, durante la visita del ministro dell’Interno Denys Monastyrsky. Un soldato ucraino è caduto in un combattimento.

Il governatore della regione russa di Rostov, al confine con l’Ucraina, Valery Golubev, ha dichiarato lo ‘stato d’emergenza’ per la crescente presenza di profughi dalle confinanti autoproclamate repubbliche filorusse ucraine. Dopo che è stato impartito un ordine di evacuazione dei civili, le code per fuggire dal Donbass hanno raggiunto i 22 chilometri e gli evacuati sarebbero già oltre 35 mila.

La tensione torna a salire, dopo le speranze di de-escalation a metà settimana. I presidenti russo Vladimir Putin e bielorusso Aleksandr Lukashenko assistono a esercitazioni nucleari, con il lancio di tre missili: il New York Times le definisce “una brutale dimostrazione delle capacità militari della Russia”.

L’attacco all’Ucraina che il leader del Cremlino ha già deciso – dice il presidente Usa Joe Biden – potrebbe coinvolgere caccia-bombardieri, mezzi corazzati, missili balistici e cyber-attacchi, oltre che truppe di terra: lo scrive il Wall Street Journal.

Che Putin abbia ormai deciso l’invasione – questione di giorni o di settimane – e che abbia Kiev come obiettivo, Biden lo ha detto agli alleati europei Ue e Nato in una video-conferenza di 45’ venerdì sera. Per il presidente Usa, Mosca “può ancora scegliere la strada della diplomazia”, perché “la pagherà cara se attacca l’Ucraina”: “Abbiamo concordato di continuare gli sforzi diplomatici e siamo pronti a imporre costi massicci alla Russia se dovesse scegliere un ulteriore conflitto’, rendendosi “colpevole” di “una guerra catastrofica”. Le sanzioni la renderebbero “un paria” nell’arena globale.

Sul New York Times, Fiona Hill, uno dei maggiori esperti Usa del presidente russo, descrive “l’ossessione di Putin” per l’Ucraina, che lo spingerebbe a ignorare consigli e pareri.

Ieri, a Monaco di Baviera, è iniziata l’annuale conferenza sulla sicurezza, senza presenze russe. Domani, il presidente francese Emmanuel Macron chiamerà Putin. E mercoledì è in programma l’ennesimo incontro fra i capi delle diplomazie Usa e russa Antony Blinken e Serguiei Lavrov.

Parlando Monaco, il presidente ucraino Volodymyr Zelenski ha definito il suo Paese “lo scudo dell’Europa contro l’esercito russo”, spiegando che l’Ucraina vuole “un calendario chiaro e realizzabile di adesione alla Nato” – cosa al momento non realistica -. Per la vice-presidente Usa Kamala Harris,”la sicurezza europea è minacciata” e il Mondo vive “un momento decisivo”.

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, è icastico – e poco accomodante -: “Se l’obiettivo della Russia è avere meno Nato ai suoi confini, ne avrà solo di più”.

A margine della conferenza, un G7 dei ministri degli Esteri dei Grandi chiede alla Russia di ritirare le truppe. Luigi Di Maio ha uno colloquio con Blinken. E l’Ucraina spera che il premier italiano Mario Draghi riesca promuovere un incontro tra Putin e Zelenski, sollecitato da Kiev e finora negato da Mosca

Berlino, secondo cui “uno scontro militare è possibile in ogni momento”, richiama i tedeschi dall’Ucraina: da domani, la Lufthansa sospenderà i voli per Kiev e Odessa. E l’Ue garantisce all’Ucraina assistenza immediata di protezione civile.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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