19/02/2022 – Putin denuncia un ‘deterioramento’ della situazione nel Donbass, la regione nell’est dell’Ucraina abitata da russofoni, dov’è in atto dal 2014 una secessione da Kiev. Le lancette della crisi tornano ad avvicinarsi alla mezzanotte della guerra, nonostante la Russia annunci ulteriori ritiri: carri armati e un treno militare carico di personale e attrezzature dal confine ucraino, bombardieri dalla Crimea. Ma nel contempo Mosca progetta per oggi esercitazioni nucleari.
I leader dei separatisti del Donbass ordinano l’evacuazione in Russia dei civili – “mossa cinica”, per Washington – e chiedono agli uomini di prendere le armi: un’autobomba esplode a Donetsk e si contano 30 bombardamenti ucraini in un solo giorno, con l’arrivo di mercenari da Kosovo e Albania. Kiev, invece, accusa i filorussi di “60 violazioni del cessate il fuoco in 24 ore”.
Per gli Usa, Mosca ha fino a 190.000 militari ‘dentro e vicino’ all’Ucraina, molti di più dei 100 mila stimati a fine gennaio. Biden consulta i leader Ue e Nato, il Vertice Ue discute di sanzioni, i ministri della Difesa russo e Usa sitelefonano; oggi ci sarà un G7 Esteri, la prossima settimana si vedranno Blinken e Lavrov, che dice “Non bastano le promesse”. C’è pure una guerra diplomatica, dopo l’espulsione, giovedì, del numero 2 dell’Ambasciata Usa a Mosca.
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18/02/2022 – Una notte di guerra nel Donbass, con 500 esplosioni contate dalla missione Osce, scambi d’accuse fra lealisti e separatisti, un asilo e il cortile di un liceo colpiti come numerosi altri edifici, almeno quattro feriti, un drone ucraino abbattuto dalle milizie filo-russe: la pace ucraina resta fragilissima. Nato, Ue, tutto l’Occidente negano che i russi si stiano ritirando: avrebbero anzi rafforzato le linee con 7000 uomini, stanno costruendo un ponte tra Russia e Bielorussia. Mosca insiste: via le truppe dalla Crimea.
Biden dice che un attacco è possibile “nei prossimi giorni” e che la Russia prepara un’operazione sotto “falsa bandiera”; Blinken che Mosca “potrebbe simulare azioni terroristiche, attaccare i civili con droni, usare armi chimiche”. Putin e Lavrov bollano come infondati i sospetti, chiedono il ritiro di tutte le forze Nato dall’Europa sud-est e dai Baltici, ricordano che Kiev non applica gli accordi di Minsk, parlano di genocidio nel Donbass.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è un rimpallo d’accuse (la Cina è con la Russia). Al Vertice Ue, la linea è esplorare la via diplomatica, chiedere a Mosca fatti non parole, tenere pronte le sanzioni. Di Maio vede Lavrov a Mosca, dove presto andrà Draghi. Domani a Monaco la vice di Biden Kamala Harris incontra Zelenski.