La polizia del Canada ha scoperto “stretti legami” fra alcuni dei camionisti che per tre settimane hanno intralciato il traffico a Ottawa e da e verso la capitale federale ed estremisti di estrema destra, statunitensi e canadesi. Gli agenti hanno arrestato 11 persone a Coutts, nell’Alberta, per il possesso di armi e munizioni, dopo avere perquisito tre autotreni rinvenendo fucili, pistole, un machete, giubbotti antiproiettile e “una grande quantità di munizioni”. Si sospetta che gli arrestati progettassero di uccidere funzionari e agenti delle Giubbe Rosse, la polizia a cavallo canadese.
Come l’Ambassador Bridge riaperto lunedì. il ponte di Coutts è un valico tra Canada e Usa paralizzato dai manifestanti no-vax, Sull’Ambassador Bridge polizia e dimostranti hanno negoziato una conclusione pacifica della pacifica: anche gli ultimi irriducibili hanno tolto il blocco.
Il giro di vite nei confronti dei manifestanti è conseguente alla proclamazione, da parte del premier Justin Trudeau, dello stato d’emergenza contro organizzatori e protagonisti del ‘Freedom Convoy’, che hanno trovato appoggio, sostegno e finanziamenti negli Stati Uniti. Le indagini si sono, dunque, estese ai ‘no vax’ dell’Unione: l’appoggio dato ai camionisti da Donald Trump e da suoi sodali crea malessere e divisioni nel partito repubblicano.
Nelle manifestazioni erano comparse bandiere confederate e simboli neo-nazisti. Anche a Coutts sono state trovate insegne neo-fasciste di una milizia chiamata Diagolon.
Lo stato d’emergenza, codificato nell’attuale versione nel 1988, non era attuato in Canada da oltre 50 anni, dal 1970: esso prevede la temporanea sospensione delle libertà civili, il divieto d’assembramenti, la possibilità di rimuovere persone e beni da determinati spazi, il congelamento dei depositi bancari senza bisogno di un atto giudiziario, la sospensione delle assicurazioni sui veicoli.
I manifestanti protestano a Ottawa da tre settimane contro i vaccini obbligatori e altre restrizioni anti-covid: ai camionisti si erano uniti ‘no vax’ canadesi e staunitensi, in una protesta che – ha ieri detto Trudeau – non aveva “più nulla di pacifico”. Le misure adottate a tempo determinato appaiono al premier “proporzionate”: “Bisogna garantire la sicurezza del Paese, proteggere i posti di lavoro”.
Nel 20o giorno di contestazione, la polizia di Ottawa, il cui capo Peter Sloly s’era dimesso martedì, ha lanciato un ultimatum a quanti ancora occupavano il centro cittadino con i loro mezzi: “Dovete andarvene subito. Chiunque blocchi le vie cittadine o aiuti altri a farlo commette un crimine e può essere arrestato”, subendo quanto previsto dallo stato d’emergenza.