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Canada: Roy guida ‘trumpiani’ anti-Trudeau a colpi di ‘fake news’

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Come se non ne avessero già abbastanza negli Usa, e nello stesso partito repubblicano, i ‘trumpiani’ come Chip Roy vanno a cercarsi i nemici anche fuori dall’Unione. E quale bersaglio migliore del premier canadese Justin Trudeau?, liberale e ‘liberal’, uno che il magnate ex presidente non ha mai potuto sopportare. Nel 2018, gli mandò all’aria il G7 nel Quebec: piantò in asso i Grandi per andare a Singapore a incontrare Kim Jong-un e, mentre era  in volo, cassò con un tweet la dichiarazione già concordata, definendo Trudeau “debole e disonesto”.

Adesso, il deputato repubblicano del Texas di osservanza trumpiana, Chip Roy, uno che considera Trudeau “un estremista di sinistra”, si rende ridicolo raccogliendo e rilanciando voci senza fondamento secondo cui il premier sarebbe fuggito dal Canada e si sarebbe rifugiato negli Usa a causa della protesta anti-Covid dei camionisti canadesi, cui danno man forte ‘no vax’ e ‘no mask’.

Roy, che trova sponde nel senatore Ted Cruz e in molti altri complottisti e negazionisti, arriva a chiedere, con un tweet destinato ai suoi 85mila followers, che, se Trudeau si nasconde negli Usa – cosa non vera -, venga rispedito in Canada e costretto ad affrontare la rabbia della sua gente. I media americani si divertono a sbugiardare il deputato, che, però, non fa marcia indietro.

La Cnn, con un dettagliato fact checking, aiuta a ricostruire la vicenda. A fine gennaio, centinaia di camionisti che non vogliono sottoporsi al vaccino e che hanno difficoltà a muoversi tra Usa e Canada per la diversità delle norme nei due Paesi, cingono d’assedio con i loro tir la collinetta del Parlamento canadese, a Ottawa. Le manifestazioni ‘no vax’ sono punteggiate da bandiere confederate e da vessilli nazisti, che poco hanno a che fare con il Canada e che paiono venire dal Sud degli Usa.

La protesta anti-Covid diventa un caso politico e i ‘trumpiani’, tendenzialmente negazionisti della pandemia, soffiano sul fuoco. Roy rilancia la voce di una fuga di Trudeau e intima: “Nessun rifugio sicuro per i tiranni del Covid”.

Trudeau, in realtà, non ha mai lasciato il Canada: il premier era semplicemente rimasto isolato cinque giorni da giovedì 27 gennaio per un contatto con uno dei suoi figli (positivo al Covid) e, lunedì 31, era poi risultato a sua volta positivo. Lo stesso giorno, aveva fatto una conferenza stampa virtuale dalla residenza ufficiale sul Lago Harrington nel Quebec, vicino a Ottawa, dicendosi preoccupato per il livello di violenza della protesta. Ma Roy aveva lo stesso avviato la campagna ‘DEPORT TRUDEAU’, tutto maiuscolo alla Trump.

La Cnn ha anche scovato la ‘fonte’ di Roy: l’account Twitter ‘Terror Alarm’, gestito da tal Libi Cohen, che citava non meglio precisate “fonti israeliane”. ‘Terror Alarm’ aveva poi corretto il tiro. Ma Roy c’era lo stesso andato giù più pesante: “Che cosa c’è di più vile d’un tiranno in fuga?” – Trudeau, a settembre, ha vinto le elezioni per la terza volta -.

Ieri, a Ottawa, dopo l’11o giornio di protesta dei camionisti, è stata proclamata l’emergenza nazionale: non ci sono abbastanza poliziotti e i cittadini vogliono fare causa ai guidatori dei Tir per i disagi patiti.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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