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Siria: raid Usa uccide capo Isis al-Qurayshi, donne e bambini

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 04/02/2022

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Con un raid nel nord-ovest della Siria, gli Stati Uniti hanno eliminato il leader dell’autoproclamato Stato islamico, l’Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. L’operazione è costata la vita a 13 persone in tutto, fra cui – riferiscono i soccorritori degli Elmetti Bianchi, la protezione civile siriana – quattro donne e sei bambini. Il Pentagono ha precisato che non ci sono state perdite americane.

Il presidente Joe Biden ha annunciato che le forze armate Usa “hanno condotto con successo, all’alba di ieri, un’operazione anti-terrorismo”: “L’orribile leader terrorista non è più in vita”. Merito, per Biden, di forze speciali avio ed eli-trasportate indirizzate sull’obiettivo dall’intelligence e aiutate in loco dalle Forze democratiche siriane.

Relativamente modesto l’apparato militare utilizzato: un elicottero d’assalto con una ventina d’uomini delle forze speciali, supportati da elicotteri da combattimento, droni Reaper armati e caccia.

Per l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, le forze speciali Usa sono scese a terra vicino ad Atmeh, nella regione di Idlib, al confine con la Turchia, e hanno ingaggiato uno scontro a, protrattosi circa tre ore, con miliziani locali asserragliati con le loro famiglie. L’’area di Idlib è costellata da campi profughi siriani.

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February 3, 2022, Washington, District of Columbia, USA: United States President JOE BIDEN, US Vice President KAMALA HARRIS and members of the President’s national security team observe the counterterrorism operation responsible for removing from the battlefield Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, the leader of ISIS in Syria. (Credit Image: © Adam Schultz/White House via ZUMA Press Wire)

Secondo la ricostruzione dell’azione fatta dal presidente, al-Qurayshi è morto, con la sua famiglia, la moglie e due bambini, nell’esplosione di un ordigno da lui stesso attivato. “Abbiamo tolto di mezzo un capo terrorista – è la sintesi di Biden – e abbiamo mandato un forte messaggio ai terroristi ovunque nel Mondo: continueremo a darvi la caccia e vi scoveremo”. Il raid sarebbe stato progettato per minimizzare eventuali vittime civili: il Pentagono afferma di avere tratto in salvo dieci persone, per la maggior parte bambini.

Prima di parlare alla Nazione, Biden aveva elogiato in un tweet capacità e coraggio dei militari Usa e aveva spiegato che l’operazione mirava a “proteggere il popolo americano e i nostri alleati” rendendo “il Mondo più sicuro”.

In realtà, l’attacco in Siria e il suo tragico bilancio di innocenti uccisi mostrano che le forze armate degli Stati Uniti non hanno ancora imparato la lezione di Kabul, quando – a fine agosto – un drone che doveva colpire terroristi dell’Isis uccise una decina di civili, fra cui alcuni bambini, tutti membri della famiglia di un collaboratore afghano di una Ong americana.

Dopo avere inizialmente vantato il successo di un’operazione anti-terrorismo e avere poi ammesso, fatti gli accertamenti, il sanguinoso errore, i vertici militari Usa avevano dato disposizioni stringenti per evitare o ridurre al minimo il rischio di ‘collateral damages’, cioè dell’uccisione di civili in azioni con droni. Con una risoluzione, il Congresso aveva chiesto all’Amministrazione e alle forze armate una revisione dei programmi d’impiego dei droni per limitare i margini di errore.

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May 1, 2011 – The White House, Washington, D.C. , U.S. – President BARACK OBAMA and Vice President JOE BIDEN, along with members of the National Security team, receive an update on the mission against Osama bin Laden in the Situation Room of the White House. Please note: a classified document seen in this photograph has been obscured. (Credit Image: © Pete Souza/The White House/ZUMAPRESS.com)

Ma, messo dall’intelligence in condizioni di segnare un punto nella lotta al terrorismo, il presidente non s’è fermato davanti al rischio di uccidere donne e bambini e ha anzi riproposto, nell’occasione, la liturgica scenografia della Situation Room della Casa Bianca: lui c’era già, con Barack Obama e Hillary Clinton, nella ‘foto ricordo’ dell’eliminazione di Osama Bin Laden il 2 maggio 2011. Donald Trump aveva avuto la sua ‘messa in scena Kodak’ con l’uccisione di Abu Bakr al Bagdadi, il 27 ottobre 2019.

Biden può sperare che questo raid risollevi la sua credibilità in politica internazionale agli occhi dell’opinione pubblica. Ma l’evento è troppo lontano dal voto di midterm del 3 novembre perché abbia un impatto elettorale. Intanto, gli è però valso il plauso di Mosca: “Sosteniamo la lotta contro il terrorismo”.

220204 Trump - al Baghdadi - Situation Room
October 27, 2019, Washington D.C., USA: In this photo released by the White House, United States President DONALD J. TRUMP is joined by United States Vice President MIKE PENCE, United States National Security Advisor ROBERT C. O’BRIEN, left; United States Secretary of Defense Dr. MARK T. ESPER and United States Army General MARK A. MILLEY, Chairman of the Joint Chiefs of Staff, right, Saturday, October 26, 2019, in the Situation Room of the White House in Washington, DC monitoring developments as U.S. Special Operations forces close in on ISIS leader Abu Bakr al-Baghdadi’s compound in Syria with a mission to kill or capture the terrorist. (Credit Image: © Shealah Craighead/CNP via ZUMA Wire)

L’operazione di ieri è stata la più importante condotta in Siria da militari statunitensi dopo l’attacco che eliminò al Baghdadi, di cui al-Qurayshi era il successore. Nel blitz, un elicottero è stato costretto ad atterrare per un guasto ed è stato successivamente distrutto al suolo da aerei Usa, stando a quanto scrive il New York Times.

Da qualche tempo, c’è stata una recrudescenza dell’attività militare e terroristica nell’area di Idlib, dove operano forze regolari turche, in funzione anti-curda, oltre che siriane e dove s’avverte anche l’influenza russa. Non è escluso che proprio la ripresa del conflitto abbia fornito all’intelligence Usa elementi utili a scoprire dove si trovava al-Qurayshi.

Nella foto postata della Casa Bianca, Biden, in camicia bianca, la sua vice Kamala Harris e il team della Sicurezza nazionale seguono nella Situation Room l’operazione anti-terrorismo in Siria.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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