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Canada: Tir e ‘no vax’ contro misure anti-Covid; Trudeau marca visita

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 01/02/2022

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Con la collina del Parlamento del Canada ancora assediata da migliaia di camionisti e loro sostenitori che protestano contro le misure anti-Covid, il premier canadese Justin Trudeau ha ieri marcato visita e s’è tenuto alla larga dal centro della capitale. Il premier, che era in isolamento da mercoledì, ha scritto, in un tweet, di essere risultato positivo al virus: “Sto bene – ha assicurato – e continuerò a lavorare da remoto nel rispetto delle linee guida nazionali. Per favore vaccinatevi”. Secondo i media il primo della famiglia a contagiarsi era stato uno dei figli.

La polizia di Ottawa ha avviato numerose inchieste su minacce e atti di vandalismo, ad esempio contro il monumento al Milite Ignoto, che hanno segnato le proteste anti-restrizioni per combattere la pandemia. Circa 10 mila le persone coinvolte, secondo stime dei media. Lunedì mattina, non era ancora chiaro – scrive il Toronto Star, una delle testate canadesi più lette – se i camionisti e gli altri manifestanti intendessero o meno lasciare la collina del Parlamento, che domina la città.

La protesta dei camionisti, cui si sono aggiunti i ‘no vax’ canadesi, ha paralizzato, nel fine settimana, le vie della capitale, con cortei e manifestazioni in gran parte pacifici, ma segnati anche da momenti di tensione e da tafferugli. In via precauzionale, Trudeau e la sua famiglia erano stati trasferiti in un luogo segreto e sicuro: il premier, uscito bene dalle elezioni di settembre, non è comunque al top della sua popolarità.

Nulla di paragonabile, come violenza, a quanto avvenuto mesi fa a Parigi e in altre città europee; e neppure alle violenze dei ‘no mask’ nel 2020 in alcuni Stati Usa. Ma la scena evocava l’assalto al Campidoglio di Washington il 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori di Trump: bandiere canadesi e statunitensi, ma anche simboli neo-nazisti, e strombazzamenti di clacson.

I camionisti contestano l’obbligo vaccinale per la loro categoria. Ma la loro esasperazione si spiega anche con il caro carburante che, nelle ultime settimane, ha colpito il comparto dei trasporti in tutto il Nord America come in Europa.

Partita dalle frontiere con gli Stati Uniti – il problema è particolarmente grave per i trans-frontalieri, che, al rientro in Canada dagli Usa, devono sottoporsi a tamponi e controlli, mentre viceversa no -, la protesta ha raggiunto sabato Ottawa, con cortei di autotreni in centro. 

Il cosiddetto ‘Freedom Convoy’, convoglio della libertà, ha raggiunto la capitale convergendo da est, da ovest e da sud. E la protesta contro l’obbligo vaccinale per i camionisti transfrontalieri s’è presto trasformata, per la presenza dei ‘no vax’, nella contestazione delle scelte governative anti-pandemia. Rispetto agli Stati Uniti, il Canada ha avuto percentualmente molto meno vittime e contagiati.

Le manifestazioni hanno causato disagi ai residenti e reazioni negative da parte loro: ci sono stati veicoli danneggiati e minacce agli agenti di polizia in servizio e ai dipendenti comunali che cercavano di svolgere il loro lavoro.

A migliorare il clima, non è bastata, sabato sera, la vittoria per 2 a 0 del Canada sugli Stati Uniti, che di fatto garantisce l’accesso del Canada ai Mondiali in Qatar. Il calcio nel Paese non è abbastanza popolare perché l’evento distrasse camionisti e ‘no vax’ dalla loro protesta.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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