HomeUsaUsa: Biden sceglie Landrieu, amico dei petrolieri, e delude i Verdi

Usa: Biden sceglie Landrieu, amico dei petrolieri, e delude i Verdi

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 02/01/2022

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L’uomo sbagliato al posto sbagliato: gli ambientalisti contestano la scelta di Biden di nominare Mitch Landrieu a responsabile delle infrastrutture. L’ex sindaco di New Orleans “non s’è mai schierato contro la logica delle trivelle”, sostengono i suoi detrattori. E la sua designazione allarga la scia di diffidenze e incomprensioni tra il presidente e l’ala verde della sua base.

Da quel che diceva in campagna elettorale e da com’era partito, Joe Biden pareva forte del sostegno degli ambientalisti: cancellati per decreto i decreti di Donald Trump che autorizzavano fin nell’Artico prospezioni petrolifere e incoraggiavano consumi d’energia fossile; e riportati gli Usa negli Accordi di Parigi contro il riscaldamento globale, da cui Trump s’era chiamato fuori.

Ma poi qualcosa s’è incrinato nei meccanismi verdi dell’Amministrazione Biden: giudici federali hanno eccepito sui decreti ambientalisti, come altri giudici avevano eccepito su quelli di Trump; e, a novembre, è stato chiaro che il ritorno degli Usa negli Accordi di Parigi non bastava a garantire risultati soddisfacenti alla Cop26 di Glasgow.

Sono così cominciati mugugni e brontolii. Il segnale definitivo di un’inversione di atteggiamento, rispetto all’apertura di credito iniziale, l’ha dato Greta Thunberg in un’intervista al Washington Post il 28 dicembre: “E’ strano che la gente consideri Biden un leader sul clima, se si guarda a quel che sta facendo la sua Amministrazione, che sta ora ampliando l’infrastruttura dei combustibili fossili”.

La Thunberg, che dopo Glasgow sostiene che i governi sprecano gli anni facendo del “bla bla bla”, ritiene che l’attuale sistema non sia in grado di risolvere la crisi climatica, “a meno che non ci sia una forte pressione dall’esterno e la gente non scenda in piazza per chiedere un cambiamento”, come fanno i giovani dei Fridays for Future.

Il compito che Biden affida a Landrieu è di coordinare l’attuazione del piano da migliaia di miliardi di dollari per le infrastrutture varato dal Congresso, uno dei pilastri del rilancio dell’economia dopo la pandemia voluto dall’Amministrazione democratica.  Il ruolo di Landrieu, alto, robusto, calvo, è simile a uno svolto da Biden quando era vice-presidente: Barack Obama gli lasciò la supervisione delle spese del Recovery Act 2009, che includeva 787 miliardi di dollari per stimolare l’economia.

Landrieu, 61 anni, ex sindaco di New Orleans dal 2010 al 2018, è figura controversa sin dai tempi dell’uragano Katrina – estate 2005 -, quando provò una prima volta a farsi eleggere sindaco, perdendo contro il repubblicano in carica Ray Nagin, molto popolare nonostante il disastro subito dalla città anche per l’impreparazione e l’insipienza delle autorità locali, statali e federali. Di lui, The Intercept scrive: “Ha affermato che il clima sarà la sua priorità nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture, ma gli attivisti dicono che questi auspici non si rispecchiano negli anni da sindaco, durante i quali ha avuto stretti legami con l’industria del petrolio e del gas”.

Prima di essere sindaco, Landrieu, che viene da una famiglia influente, era stato vice-governatore della Louisiana dal 2004 al 2010: è figlio di un ex ministro federale e fratello di una ex senatrice. Nelle elezioni del 2010 e del 2014, vinse a valanga: ottenne i due terzi dei voti e la maggioranza sia fra i bianchi che fra i neri.

Di sicuro, la sua scelta non pare rafforzare la coesione dell’Amministrazione. L’ha presa male, infatti, la vice di Biden, Kamala Harris, già oggetto di critiche dentro e fuori la Casa Bianca. Chi la difende osserva che il presidente le affida dossier da cui è impossibile uscire bene, come i migranti, e le nega incarichi potenzialmente gratificanti, come la supervisione delle spese per 1.250 miliardi del piano per le infrastrutture. Chi la biasima sostiene che non basta essere donna o nera per essere all’altezza di certi ruoli, ricordando il naufragio della sua campagna presidenziale e la serie di gaffe collezionata in neppure 12 mesi.

La ‘grana Landrieu’ è un altro tassello del momento negativo del presidente Biden, che non sa dare un’immagine di forza e autorevolezza, appare più stanco che saggio e più indeciso che pragmatico, subisce la rissosità del partito democratico, invece di tenerla sotto controllo. A dieci mesi dal voto di midterm dell’8 novembre, c’è tempo per correre ai ripari, ma non bisogna più sbagliare mosse.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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