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Il Settimanale 2021 Coris 4 – Qatar 2022, l’omofobia nel mondo del calcio

Scritto per Il Settimanale 2021 Coris 4 del 13/12/2021

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“L’omosessualità è un’ideologia pericolosa”: queste sono le parole di Mohamed Aboutrika, ex capitano della nazionale di calcio egiziana, rilasciate a BeIn Sport, tv qatariota, in vista dei mondiali del 2022 in Qatar.

Aboutrika ha continuato dicendo che l’omosessualità è contro la natura umana e contro ogni religione e che i musulmani devono proteggere i loro figli dalla propaganda pro-LGBTQ+.

Queste dichiarazioni arrivano a commento della campagna Rainbow Laces, che prevede l’utilizzo di lacci arcobaleno durante le partite di calcio della Premier League. La campagna nasce da un’iniziativa dell’associazione Stonewall, la quale opera affinché le persone LGBTQ+ siano libere di essere se stesse senza discriminazioni. La Rainbow Laces ha lo scopo di supportare tutte le persone LGBTQ+ nel calcio e non solo.

BeIn Sport si è dissociata da quanto detto da Aboutrika, ribadendo il sostegno a tutte le persone e alle loro diversità, ma non ha preso provvedimenti nei suoi riguardi. Questo atteggiamento ha spinto l’associazione britannica Kick It Out, la quale si batte contro le discriminazioni nel mondo calcistico, ad affermare che BeIn Sport ha alimentato l’omofobia, poiché ritiene che l’emittente abbia chiesto ai giocatori di religione musulmana di boicottare la campagna dei Rainbow Laces.

Le affermazioni di Aboutrika, in contrasto con la lotta all’omofobia, mettono in rilievo un timore globalmente diffuso, ossia se il Qatar sia un posto sicuro per i giocatori dichiaratamente omosessuali. Le sue parole sono state inoltre supportate e condivise da cittadini del Qatar, i quali si sono riversati sui social utilizzando l’hashtag “We support Aboutrika”. Il fenomeno ha alimentato una situazione già critica nel Paese, dove l’omosessualità è un crimine punibile con la pena di morte.

Nei giorni scorsi hanno inoltre fatto discutere le parole rilasciate alla CNN da Nasser Al Khater, direttore esecutivo del comitato organizzatore di Qatar 2022, in risposta al calciatore ventunenne del club Adelaide United, Joshua Cavallo.

Quest’ultimo, in un’intervista a The Guardian, ha riferito di temere per la sua incolumità qualora fosse chiamato a giocare “nello Stato del Golfo”, poiché ha da poco rivelato la propria omosessualità attraverso un post su Instagram. Cavallo è stato il primo calciatore a fare coming out, rompendo un tabù consolidato nel mondo calcistico.

Al Khater ha replicato che tutte le persone facenti parte della comunità LGTBQ+ che parteciperanno ai Mondiali 2022 non dovranno sentirsi insicure o minacciate. Tuttavia, il qatariota ha precisato che “non sono consentite pubbliche manifestazioni di affetto per il rispetto della cultura locale”.

Dopo queste dichiarazioni, varie associazioni a sostegno dei diritti umani non ritengono il paese un posto sicuro per lo svolgimento della manifestazione sportiva: Amnesty International ha definito quelli del Qatar “i mondiali della vergogna”.

The Citizen, Cristina Accardi, Michela Angelini, Franco Mari, Martina Musu, Laura Pace, Adriana Talia

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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