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Ucraina: Biden-Putin, Vertice virtuale e pareggio incolore

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 08/12/2021

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Ci saranno misure contro la Russia “economiche e di altro genere”, se Mosca prosegue l’escalation della tensione con l’Ucraina. Joe Biden ha avvertito Vladimir Putin, in un lungo colloquio virtuale, durato oltre due ore – 125 minuti, per i cronometri della Interfax -. “Il presidente Biden – ha reso noto la Casa Bianca – ha ribadito il suo sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale, ha chiesto una de-escalation e un ritorno alla diplomazia”. Il presidente Putin, dal canto suo, ha indicato quali sono le linee rosse che, per la Russia, non possono essere varcate: no all’adesione alla Nato dell’Ucraina e di altri Paesi dell’ex Unione sovietica – nei giorni scorsi, i ministri degli Esteri d’Ucraina, Georgia e  Moldavia sono stati insieme al quartier generale dell’Alleanza atlantica -.

La nota diffusa dalla Casa Bianca indica che il Vertice avrà un seguito: infatti, “i due presidenti hanno incaricato i loro team di approfondire le questioni affrontate” – ci sarà lavoro per i ministri degli Esteri Antony Blinken e Serguiei Lavrov. Gli Stati Uniti informeranno gli alleati europei dell’esito del colloquio e agiranno “in stretto coordinamento con alleati e partner”. I due leader hanno anche discusso della stabilità strategica – negoziati nucleari sono in corso fra le due parti -, degli hackeraggi con richiesta di riscatto e del lavoro comune su questioni regionali come l’Iran (dopo la ripresa delle trattative per ripristinare l’accordo sul nucleare con Teheran).

Il Vertice, innescato proprio dalla crisi ucraina, è iniziato poco dopo le 16.00 e s’è chiuso prima delle 19.00, ore italiane. Biden era nella Situation Room della Casa Bianca, la sala operativa allestita nei sotterranei della West Wing da dove i leader Usa seguono tutte le azioni più delicate, comprese quelle militari, come il blitz contro Osama Bin Laden o quello contro il sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi. Insieme al presidente, i suoi più stretti collaboratori, tra cui Blinken. Putin, invece, era nella residenza presidenziale di Soci, anche lui assistito da diversi collaboratori.

Il crescendo di tensione sull’Ucraina degli ultimi giorni è stato molto ‘teatralizzato’ da ambo le parti, con movimenti di truppe russe così evidenti da essere fatti per essere visti dai satelliti Usa e immediate reazioni occidentali, con minacce di conseguenze in caso d’invasione. Al quadro ha poi aggiunto una nota melodrammatica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mettendo in guardia da un colpo di Stato – non verificatosi – per il 1o dicembre.

Che il Vertice potesse essere lungo lo si sapeva: era stato detto che sarebbe durato “tutto il tempo necessario”. A conti fatti, s’è protratto meno di quello, pure virtuale, tra Biden e il presidente cinese Xi Jinoping – tre ore e passa, con un break -. Al momento dei convenevoli, a inizio video-chiamata, Biden ha detto a Putin di sperare che il prossimo incontro, magari al Vertice del G20 in Indonesia nel 2022, possa essere di persona – i due si sono già visti a Ginevra in giugno -.

Le ore immediatamente precedenti il colloquio non erano state all’insegna della distensione. Anzi, gli Stati Uniti hanno pure rilanciato le scaramucce con la Cina, con il boicottaggio istituzionale delle Olimpiadi d’inverno di Pechino l’anno prossimo. Mossa che la Cina valuta una “farsa politica”: “Il successo dei Giochi è nella presenza degli atleti, non dei funzionari”.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva ripetuto che la Russia non ha intenzione d’attaccare nessuno, ma ha le sue linee rosse. Lavrov aveva  denunciato “le provocazioni” di Kiev.

L’Amministrazione Biden aveva invece fatto trapelare di preparare sanzioni che, in caso di attacco russo all’Ucraina, potrebbero colpire le più grandi banche russe e la capacità di Mosca di convertire i rubli in dollari e in altre valute; e di stare esplorando l’eventuale evacuazione di cittadini americani dall’Ucraina, se la situazione precipitasse.

Sul piano diplomatico, una delle carte da giocare potrebbe essere l’ingresso degli Usa nel formato Normandia (Francia, Germania, Russia e Ucraina), per ripensare il processo di pace tra Mosca e Kiev previsto dagli accordi di Minsk II del febbraio 2015, che non ha mai davvero funzionato. L’ipotesi sarebbe anche gradita agli alleati europei degli Stati Uniti.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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