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Usa: Biden flirta con Walmart e tradisce i sindacati

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 05/12/2021

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Joe Biden conquista un voto che pesa. Ma rischia di perderne migliaia. Il presidente democratico flirta con Walmart, colosso del commercio al dettaglio negli Usa, maggior datore di lavoro privato americano, ma così facendo si attira le critiche dei sindacati, che con Walmart hanno contenziosi, specie per il trattamento delle minoranze.

Per Biden, il flirt con Walmart indica un cambio d’atteggiamento importante. Nel 2008, quando faceva campagna per la nomination democratica – uscì presto dalla corsa, che sarebbe poi diventata un testa a testa tra Hillary Clinton e Barack Obama -, l’allora senatore si presentò nello Iowa prendendosela con Walmart: “Il mio problema con loro è che non vedo nessun segno che si preoccupino di come sta la classe media”. Perse le primarie di brutto, ma probabilmente lo sfogo anti-colosso non fu determinante

Da allora, ne è passata di acqua sotto i ponti del Potomac. Oggi, Walmart è un alleato chiave dell’Amministrazione Biden. Non solo perché in tempi di Covid s’è mobilitato su sollecitazione della Casa Bianca per garantire gli approvvigionamenti in un momento critico, ma anche perché è ormai divenuto un grande finanziatore del partito democratico.

Senza però tradire del tutto i repubblicani ‘primo amore’: nel 2004, secondo i dati forniti a Politico da Open Secrets, un gruppo che fa i conti in tasca alle aziende e ai partiti, Walmart diede 1,32 milioni di dollari ai repubblicani e solo 358.500 dollari ai democratici; nel 2020, ha foraggiato le due campagne allo stesso modo, con 596 mila dollari. E i democratici, che in passato non accettavano soldi dall’azienda, ora sono inclini a farlo: anche con l’intervento di lobbisti, l’azienda ha trovato ascolto presso il partito e i membri del Congresso.

La Walmart Stores Inc è una multinazionale fondata nel 1962 da Sam Walton e quotata dal 1972, ma tuttora controllata dalla Famiglia Walton, che mantiene oltre il 50% del capitale. Al 31 luglio 2020, aveva 11.496 negozi in 27 Paesi, il che ne fa la più grande catena al mondo della grande distribuzione organizzata.

Questa settimana, Biden ha scherzato con il Ceo della catena di supermercati Doug McMillon, ammettendo i “avere speso da Walmart più tempo di quanto non voglia ammettere”. E ha poi citato la collaborazione dell’azienda con l’Amministrazione per garantire gli approvvigionamenti agli americani durante la pandemia. In due altre occasioni, il capo dello staff della Casa Bianca Ron Klain ha twittato citazioni di McMillon a sostegno dell’Amministrazione.

Altri passi della Walmart hanno trovato echi favorevoli fra i democratici: l’impegno ad accogliere rifugiati afghani; le iniziative per vaccinare gli americani nei suoi super-mercati; e il favore con cui accompagna le scelte economiche dell’Amministrazione Biden.

Ma il flirt del presidente con la Walmart disorienta la sinistra del partito e i sindacati. Su Politico, Bianca Augustin di United for Respect nota con amarezza: “E’ significativo che nelle dichiarazioni di plauso verso gli amministratori delegati non si faccia menzione dei lavoratori cui i profitti si devono. Abbiamo bisogno che i nostri leader siano dalla parte dei lavoratori essenziali che stanno mantenendo il Paese in funzione … Abbiamo bisogno di leggi e regole che inducano McMillon a fare le scelte giuste” e a non limitarsi a ‘indorare la pillola’.

Il senatore Bernie Sanders la accusa di pagare salari da fame. Altri critici le contestano annunci senza seguito: un anno fa, Walmart suscitò attenzione con la decisione di non esporre più armi automatiche, ma dopo poco tempo ritornò alla chetichella sui suoi passi. E di recente ha annunciato progetti ambiziosi sul fronte clima, che devono ancora essere attuati.

Anche dal punto di vista dell’equità razziale l’azienda desta perplessità. I suoi manager neri non incoraggiano i giovani afro-americani a venire a lavorare con loro: la paga non è male, dicono, ma l’ambiente non è favorevole alle minoranze e le possibilità di carriera sono minime. Se sei nero, entri commesso ed esci commesso, è il sentimento diffuso. Per ottenere un riconoscimento, devi lavorare più degli altri ed essere più bravo degli altri; e il minimo errore non ti viene perdonato.

Lo dicono alcuni dei 56 direttori, manager e supervisor neri di Walmart, in un sondaggio interno: gli afro-americani sono il 21% della forza lavoro della catena con 1,6 milioni di dipendenti – contro il 13,4% della popolazione -. Spesso i neri hanno i compiti meno retribuiti e più precari: rappresentano il 28% delle assunzioni, ma solo il 13% di quanti passano da impieghi precari a posizioni più stabili; e solo l’8,4% di quanti ‘fanno carriera’, una proporzione rimasta immutata dal 2014.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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