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Salomone: rivolta anti-cinese, Australia interviene, Cina preoccupata

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 27/11/2021

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Dopo giorni di violenze e devastazioni, coprifuoco ad oltranza nella capitale delle Isole Salomone Honiari: i disordini mirano a rovesciare il premier Manasseh Sogavare, in un’ottica anti-cinese. L’arcipelago del Pacifico è nel caos: ieri mattina, la polizia ha sparato gas lacrimogeni e colpi d’avvertimento per disperdere i manifestanti che per il terzo giorno consecutivo si dirigevano verso la residenza privata del primo ministro. Pima di essere dispersa, la folla ha incendiato una stazione di polizia e altri edifici – banche e scuole -. … notizie successive hanno poi rivelato la morte di tre persone negli incidenti …

Le isole Salomone sono uno Stato insulare dell’Oceano Pacifico, a Est di Papua Nuova Guinea: circa mille isole, con una superficie complessiva di 30 mila km quadrati – più della Sicilia – e mezzo milione di abitanti. L’isola principale, dove c’è Honiari, 80 mila abitanti, è Guadalcanal, che entrò nella geografia bellica e cinematografica della Seconda Guerra Mondiale.

Nelle cronache dell’arcipelago, le sommosse e i colpi di stato s’intersecano ad eruzioni e terremoti.: Negli ultimi 25 anni, le isole sono state teatro di contrasti etnici – c’è un’attiva minoranza cinese : nel giugno 2003 vi fu dispiegata una forza multinazionale a guida australiana, per ristabilire l’ordine e disarmare le milizie etniche. Nel 2006 l’elezione a premier di Snyder Rini suscitò una rivolta contro la comunità cinese accusata di avere truccato le elezioni: Rini, messo al sicuro da 220 soldati australiani, si dimise e il Parlamento designò premier Manasseh Sogavare, del Partito Popolare Progressista, tuttora al potere.

Nel 2019, le Salomone hanno lasciato la tradizionale alleanza con Taiwan e hanno stretto relazioni con la Cina: sarebbe questo il motivo della sommossa in atto.

Anche questa volta, sono stati gli australiani – un centinaio tra militari e poliziotti – a ristabilire l’ordine, in una situazione “molto instabile”, secondo il ministero dell’Interno australiano. La forza di peacekeeping è stata inviata su richiesta del premier Sogavare, in base a una clausola del trattato di sicurezza bilaterale firmato nel 2017.

La Cina ha espresso “grande preoccupazione” per i disordini che hanno di nuovo il loro epicentro nella Chinatown di Honiara. “Chiediamo al governo delle Isole di adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini cinesi e delle realtà cinesi”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Zhao Lijian.

La protesta parte da Malaita, l’isola più popolosa, che mantiene contatti con Taiwan e riceve aiuti da Taipei e Washington. Il leader locale Daniel Suidani dice che Sogavare è al soldo di Pechino. Sogavare, dal canto suo, afferma che i responsabili “saranno assicurati alla giustizia”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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