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Il Settimanale 2021 Coris 2 – Usa, i media e il processo Rittenhouse

Scritto per Il Settimanale 2021 Coris 2 del 23/11/2021

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Con una sentenza pronunciata venerdì 19 novembre, il giovane suprematista bianco che, il 25 agosto 2020, uccise due manifestanti anti-razzisti bianchi a Kenosha nel Wisconsin, è stato assolto da tutti e cinque i capi di accusa: il giudice e la giuria hanno ritenuto che Kyle Rittenhouse non abbia agito per uccidere ma per legittima difesa.

Il verdetto ha subito suscitato reazioni in tutta l’Unione, con manifestazioni di protesta in varie città, da Kenosha a New York a Portland nell’Oregon, dove c’è una forte presenza di attivisti del movimento ‘Black lives matter.

Il processo a Rittenhouse, diciottenne di Antioch (Illinois), doveva fare giustizia sulle due uccisioni avvenute durante i disordini verificatisi a Kenosha in seguito al ferimento da parte di agenti di polizia di un giovane afroamericano Jacob Blake, raggiunto da sette colpi alla schiena e rimasto paralizzato. Il processo ha suscitato molto clamore mediatico negli Stati Uniti dato che la vicenda si inseriva in due filoni caldi dell’attualità: la polemica sul possesso e la vendita di armi e l’eterna questione delle tensioni razziali.

Abbiamo analizzato come la notizia è stata seguita da New York Post, TMZ e BuzzFeed. Si tratta di tre media dalla linea editoriale molto diversa ma con una caratteristica in comune: sono noti per i toni relativamente leggeri, dato che uno è un tabloid, uno nasce come sito di gossip e l’altro ancora nasce come sito di intrattenimento. Vediamo come la stampa ‘leggera’ ha affrontato un tema così pesante.

Il New York Post
Il New York Post dedica numerosi articoli all’accaduto, con una dettagliata cronaca giudiziaria. Rittenhouse, infatti, è imputato per cinque capi d’accusa: due omicidi colposi di primo grado, due accuse di minaccia alla pubblica sicurezza e un tentato omicidio volontario.

Il giornale, in seguito, ha dedicato un intero articolo ai momenti più bizzarri del processo. Tra questi, il momento in cui il pm Thomas Binger e l’avvocato difensore Mark Richards hanno pronunciato requisitoria e arringa.

TMZ
Il sito d’informazione TMZ ha dedicato un lungo articolo al gesto del pm Binger, che ha puntato contro la giuria il fucile usato da Rittenhouse, rievocando l’azione compiuta dall’imputato la notte del 25 agosto 2020. TMZ ha riferito varie critiche al gesto di Binger, che ha scatenato una lunga serie di polemiche. Sui social media, il comportamento del magistrato è stato paragonato a quanto avvenuto sul set del film ‘Rust’. Emblematico uno dei commenti riportati nell’articolo: “Il procuratore distrettuale di Rittenhouse punta un’arma contro la giuria, il dito sul grilletto, per dare un esempio di come sembra lavorare Alec Baldwin su un set cinematografico”.

Buzzfeed
Il sito Buzzfeed.com, noto fino a qualche anno fa per quiz e altri contenuti leggeri, è oggi attento anche alla cronaca e all’attualità soprattutto tramite il sito gemello dedicato esclusivamente all’informazione, BuzzFeedNews.com. Il media newyorkese ha dedicato al processo un totale di sei articoli, senza però coprire le ultime udienze. In un articolo all’inizio del dibattimento, il sito si concentra sul fatto che le due persone uccise non possano essere definite in aula, per decisione del giudice che presiede al processo, “vittime”, in quanto partecipi di una protesta violenta: questo cavillo viene considerato un “chiaro esempio di privilegio” (a favore di Rittenhouse).

Gli altri articoli sono per lo più resoconti delle udienze. Da tutti emergono le posizioni notoriamente liberali della testata. Esemplare in tal senso il servizio del 10 novembre intitolato: “Kyle Rittenhouse dice di non avere fatto niente di sbagliato quando ha ferito a morte due persone”.

The Redattori, Tommaso Faoro, Giuseppe Geraldi, Silvio Salimbene, Lorenzo Sassi, Giuseppe Schifitto

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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