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Il Settimanale 2021 Covid 1 – Nord America, vaccinare o meno i bambini

Scritto per Il Settimanale Coris 2021 1 del 15/11/2021

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Nel Nord America, gli Stati Uniti registrano una media di 70 mila nuovi casi al giorno mentre il Canada ne registra 700. Emergono dubbi sui vaccini per la fascia 5-11 anni e visioni contrastanti tra la popolazione, mentre la disinformazione cresce.

In Texas, molta attenzione viene dedicata ai no vax e alla circolazione delle bufale sui social. Preoccupanti, ad esempio, le fake news che incolpano i vaccini per i nove decessi al concerto del rapper Travis Scott all’Astroworld Festival. Secondo alcuni, i vaccini contengono ossido di grafene, sostanza in grado di distruggere le coscienze delle persone e renderle fuori controllo.

Il Chicago Sun Times segnala ‘la giornata di sensibilizzazione alla vaccinazione’: in vista dell’aumento dei casi è necessario intervenire, sostiene il commissariato per la sanità pubblica di Chicago.

La Casa Bianca e l’US Centers for Disease Control and Prevention hanno raccomandato la vaccinazione per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, dopo che la Food and Drug Administration ha autorizzato l’uso di una dose del vaccino Pfizer per i minori.
La notizia ha suscitato forti contrasti tra la popolazione.

Il governatore dello Iowa, Kim Reynolds, ha incoraggiato i genitori consultare i pediatri per risolvere i dubbi in merito ai vaccini. In California, il Los Angeles Times riporta che il 27% dei genitori di bambini dai 5 agli 11 anni ha dichiarato di volerli sottoporre subito alla vaccinazione, mentre il 30% ha affermato che “sicuramente non lo farebbe”. Più di tre quarti dei genitori ha riferito di essere “molto” o “abbastanza” preoccupati del fatto che non si sappia abbastanza sugli effetti a lungo termine del vaccino sui bambini.

Il presidente Joe Biden afferma: “We’ve taken a giant step forward to further accelerate our path out of the pandemic. For parents all over this country, this is a day of relief and celebration.”

A Chicago si sostiene che il vaccino dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole per tutelare bambini e famiglie. Con l’inizio del periodo scolastico i casi di Covid tra i più piccoli sono aumentati, soprattutto negli Stati che registravano già un numero alto di contagi come New Jersey, Florida, Alabama e Mississippi.

Il Tampa Bay Times della Florida, in un articolo sul tema, spiega i due grandi motivi per cui – secondo gli esperti – è fondamentale vaccinare i bambini. Il primo è dovuto all’arrivo dell’inverno e delle vacanze che spingerebbero le famiglie a riunirsi in posti chiusi, causando diffusione del virus. Il secondo è la prevenzione delle malattie, specialmente durante la stagione influenzale. “There’s a lot of viruses that circulate in schools, including the virus that causes Covid-19” dichiara Sonja Rasmussen, pediatra e professoressa di medicina presso l’University of Florida.

Sempre nel Nord America, ma in Canada, invece, i dati del Centre for Disease Control (Cdc) suggeriscono che tra i bambini e gli adolescenti il tasso di ricoveri è da 5 a 10 volte maggiore tra coloro che non sono vaccinati, anche se questi dati non includono quelli di età inferiore ai 12 anni. Nelle prossime settimane si inizierà a parlare di vaccinazioni in modo più approfondito per questa fascia di età.

A differenza degli Stati Uniti, l’Health Canada ha approvato un richiamo di vaccino Covid-19 di Pfizer-BioNTech per le persone di età superiore a 18 anni, dopo che sono già state somministrate terze dosi a persone ad alto rischio in tutto il Paese. In generale, il governo canadese afferma che cambiamenti comportamentali come evitare le folle, indossare le mascherine e lavorare da casa possono aiutare a stabilizzare il corso della pandemia.

Nel Nord America i casi Covid-19 stanno aumentando. Gli istituti sanitari e il presidente Biden continuano ad incentivare i cittadini a vaccinarsi, dato che – come riportato dal New York Times – aree con un basso numero di vaccinazioni mostrano un più alto numero di pazienti ospedalizzati.

Helios Journal, Beatriz Bajo, Lubna Boulahia, Aurora Compagnone, Claudia Innocenti, Noemi Rapello

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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