Ci voleva una buona notizia, per risollevare il morale del presidente e pure le sorti della presidenza. E la buona notizia è arrivata nel cuore della notte tra venerdì e sabato, col sì della Camera al maxi-piano da 1000 / 1200 miliardi di dollari per le infrastrutture proposto da Joe Biden e già approvato, con voto bipartisan, dal Senato ad agosto.
L’ok della Camera è stato sbloccato dall’accordo raggiunto tra progressisti e moderati democratici, con la mediazione del presidente, dopo frenetici negoziati. L’intesa prevede che un altro pacchetto di misure sociali – istruzione e sanità – e per il clima confezionato da Biden, per una spesa di oltre 1.800 miliardi di dollari, sia votato dalla Camera entro metà agosto, se le stime di spesa elaborate dall’ufficio di controllo sul budget del Congresso collimeranno con quelle della Casa Bianca.
Biden esulta: “Ricostruiremo l’America, creeremo milioni di posti di lavoro”. Donald Trump lo contesta: “Gli americani ne usciranno tartassati”. Ma il presidente assicura che chi guadagna meno di 400 mila dollari l’anno non sborserà un centesimo di tasse in più.
Il piano per le infrastrutture, essenziale per ammodernare l’Unione e rilanciare l’economia post pandemia, è un testo bipartisan. I democratici di sinistra ne subordinavano, però, l’approvazione all’ok dei moderati all’altro pacchetto.
Una mezza dozzina di deputati e senatori democratici moderati non si fidano dei conti presentati dalla Casa Bianca. Anche il Washington Post si interroga se le misure socio-ambientali siano totalmente coperte o non siano frutto di esercizi di ingegneria budgetaria.
Il provvedimento è una vittoria per Biden, che realizza una promessa elettorale e riesce a forgiare un compromesso tra maggioranza e opposizione, nonostante un clima di forte polarizzazione politica e società.
Il pacchetto, che rappresenta uno dei pilastri dell’agenda economica della Casa Bianca, comporta, tra l’altro, spese per 550 miliardi di dollari per ammodernare la rete dei trasporti – strade, ponti e porti -, sviluppare la banda larga e riformare il sistema dei servizi pubblici. E’ la misura più robusta varata dal Congresso da quando Biden è alla Casa Bianca, insieme al pacchetto da 1.750 / 1.900 miliardi di dollari approvato in primavera contro la pandemia e il suo impatto economico e sociale.
Dopo alcune operazioni internazionali “maldestre” – parole di Biden – e la sconfitta elettorale subita in Virginia martedì, il presidente, precipitato nei sondaggi a settembre, cercava un riscatto. Nella mediazione fra moderati e progressisti, Biden, forte dell’esperienza di 36 anni in Senato, s’è dunque impegnato in prima persona. Attaccato al telefono, ha rinviato la partenza per il week-end nella sua casa di Wilmington, nel Delaware: la sinistra voleva che i due pacchetti, infrastrutture e società + clima, passassero contestualmente; i moderati volevano accantonare il secondo, in attesa di verifiche.