Su Il Ducato 5 – A vent’anni dalla morte del suo fondatore Carlo Bo, l’Università di Urbino celebra il riuscito e consolidato abbinamento, nei suoi percorsi, tra l’umanesimo e la scienza: un’apertura al futuro che non tradisce, anzi esalta e attualizza, l’attenzione alle radici. “Torniamo a percorrere le strade del Mondo”, dice il rettore Giorgio Calcagnini, celebrando l’uscita dall’emergenza della pandemia.
E la città di Urbino sembra finalmente apprestarsi davvero a rivitalizzare e a trasformare Ponte Armellina, Urbino 2: da ghetto di fatto a luogo di vita, d’attività, d’incontro, d’integrazione. Un riscatto che il sindaco Maurizio Gambini vuole: “Vogliamo trasformare – dice – il quartiere più degradato delle Marche nel più ricco della Regione”. Umanamente, non solo materialmente.
L’inaugurazione dell’Anno Accademico e il nostro viaggio alla (ri)scoperta di Ponte Armellina confluiscono e s’intrecciano in questo numero de Il Ducato che è l’ultimo dell’anno: da inizio novembre, i nostri praticanti del XVI biennio andranno a innervare con le loro energie e il loro entusiasmo diversi media italiani, per un periodo di stage di tre mesi.
Il Ducato tornerà a febbraio. Sarà già 2022, ci saremo forse lasciati alle spalle la paura del contagio, avremo tutti progetti e speranze per un anno davvero normale, anzi eccezionale perché normale. E noi riprenderemo a raccontare l’Università e la città, gli studenti e gli urbinati, una terra e un mondo.
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URBINO – È online il quinto numero del Ducato realizzato dagli studenti dell’Ifg. In questo numero, l’ultimo per il 2021, uscito anche in formato cartaceo:
- Il nostro reportage da Ponte Armellina, zona residenziale nota anche come Urbino 2, dove i servizi essenziali sono ancora carenti o totalmente assenti;
- il racconto di com’è cambiata l’Università di Urbino negli ultimi vent’anni, con la crescita delle iscrizioni alle facoltà scientifiche che superano quelle umanistiche;
- la lezione umana e culturale lasciata da Carlo Bo, morto nel 2001, nella mostra inaugurata il 14 ottobre a Palazzo Passionei;
- la cerimonia d’apertura dell’anno accademico al teatro Sanzio, con palchi e platea a capienza massima;
- la mostra fotografica “Grande Guerra Bianca” di Stefano Torrione, fotografo professionista che ha viaggiato per il mondo e collaborato con diverse riviste