Justin ‘gambero’ Trudeau alla prova del voto, da lui innescata: la prima volta da aspirante premier, nel 2015, ebbe la maggioranza assoluta; la seconda, il suo fu il primo partito, ma non ebbe la metà dei seggi; la terza, rischia di perdere il posto. Domani, quasi trenta milioni di canadesi rinnoveranno i 338 deputati dei Comuni: elezioni anticipate – la scadenza naturale era il 2023 -, di cui buona parte dei canadesi non sentiva la necessità.
Trudeau le ha convocate a luglio tra la sorpresa generale, sperando che il suo partito liberale ne esca rafforzato. Ma la rotta in Afghanistan e la recrudescenza della pandemia, che dà spazio a una forza di destra negazionista, anti-vax e anti-mask, gli hanno giocato contro. In campagna, i ‘no vax’ hanno violentemente contestato il premier, lanciandogli sassolini a London in Ontario, dove aveva appena visitato una birreria, e inducendolo a cancellare un comizio a Bolton, sempre in Ontario.
Negli ultimi giorni, il Patto Aukus tra Usa, Gran Bretagna ed Australia alimenta ulteriori polemiche per l’esclusione del Canada. Conservatori e neo-democratici, all’opposizione, denunciano l’irrilevanza di Trudeau sulla scena politica internazionale, nonostante il Paese faccia parte dell’accordo ‘Five Eyes‘ per la condivisione dell’intelligence nel Pacifico con Nuova Zelanda e i tre dell’Aukus.
Critiche che si sommano a quelle già formulate dopo il tentativo fallito del Canada di aggiudicarsi un seggio al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
La partita si profila serrata tra Trudeau e il conservatore Erin O’Toole. Staccato il Nuovo partito democratico di Jagmeet Singh, che può strappare seggi ai liberali nell’Ontario; più indietro i verdi – gli unici a candidare una donna, Annamie Paul – e la destra del Pcc. Nel Quebec, il Bloc Québécois indipendentista punta a confermare i risultati del 2019- è la terza forza nel Parlamento nazionale -.
Gli ultimi due anni sono stati complicati per Trudeau, che ha formato un governo di minoranza, invece che uno di coalizione. Fra i temi divisivi, l’ambiente: l’impegno anti-cambiamento climatico dei liberali è impopolare nell’Alberta, la cui economia si basa sul petrolio. E’ stata un punto caldo anche la gestione della pandemia, con quasi 30 mila vittime e un milione e mezzo di casi.
O’Toole, un conservatore moderato, non ha intenzione di cancellare alcune delle misure introdotte dai liberali, come la legalizzazione della cannabis.