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Terrorismo: Usa, dopo l’Afghanistan la settimana della Grande Paura

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 03/09/2021

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Terrorismo: è la settimana della Grande Paura, negli Stati Uniti. Di qui al 20° anniversario degli attacchi dell’11 Settembre 2001, c’è il timore che il ritiro dall’Afghanistan induca estremisti jihadisti a colpire interessi americani, nell’Unione e ovunque nel Mondo. Fonti dell’intelligence citate dalla Cnn sono pure preoccupate dall’improbabile simbiosi tra suprematisti bianchi e talebani, in odio a Joe Biden. I racconti apocalittici che giornalisti e militari fanno degli ultimi giorni a Kabul alimentano le ansie dell’America, mentre lo scaricabarile nell’Amministrazione tra militari e intelligence propone scenari da resa dei conti, con i generali che accusano gli 007 e viceversa. Accade lo stesso a Londra con Difesa e MI5 ai ferri corti.

L’opinione pubblica è turbata dalle storie di quanti sono stati lasciati indietro, come Mohamed, l’interprete che nel 2008 aiutò a cavarsi d’impiccio l’allora senatore Biden, o Javed, afghano di Richmond (Virginia), con carta verde, volato a Kabul per portarne via moglie e quattro figlie e rimasto lì intrappolato.

Facendo eco al presidente Biden, il segretario alla difesa Lloyd Austin assicura: “Il nostro impegno e i nostri sforzi contro il terrorismo saranno instancabili e inarrestabili”. E il generale Mark Milley, capo dello Stato Maggiore della Difesa, dice che “è possibile” che gli Usa cerchino di coordinarsi con i talebani per condurre operazioni antiterrorismo contro l’Isis-K e altre frange terroristiche.

“Minacce alla sicurezza” hanno anche indotto il Pakistan a chiudere il valico di frontiera a Chaman, nel Beluchistan, il secondo più importante dopo quello di Torkham. Nelle ultime settimane, centinaia di afghani sono entrati ogni giorno in Pakistan da Chaman.

Sul piano diplomatico, gli Stati Uniti vivono una fase di relativo isolamento. Se Turchia e Qatar negoziano con i talebani come garantire la sicurezza dell’aeroporto di Kabul, gli europei sono rimasti ‘scottati’ dalla gestione della crisi afghana da parte dell’Amministrazione Biden. Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab è a Doha per parlare con i talebani. E il presidente russo Vladimir Putin non ha nessuna intenzione di fare da ciambella di salvataggio di Biden: “Russia e Usa si scambiano opinioni sulla situazione in Afghanistan, ma non sono previsti contatti al vertice”, dice il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

gp
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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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