Il Molise è una regione italiana di cui si parla poco, ma c’è chi crede fortemente nelle sue potenzialità: un esempio sono i ragazzi dell’Associazione Teknè, che nasce nel 2015 e da lì si impegna costantemente nella diffusione e promozione di eventi culturali nella regione. Quest’anno Teknè ha dato vita a Molichrom: Festival di fotografia Nomade, con la direzione di Eolo Perfido, fotografo di fama internazionale.
L’idea nasce come una sfida verso un territorio che si sta mostrando molto ricettivo e fertile in ambito fotografico e culturale, ci ha spiegato Francesca Grispello, responsabile ufficio stampa dell’evento.
Il Festival si svolgerà dal 24 al 28 giugno e si articolerà in mostre, workshop e letture portfolio tenuti da Augusto Pieroni e Michele Smargiassi, firma de La Repubblica e autore del Blog Fotocrazia.
Le mostre sono quattro: Along the Sheperds’ Highways, anteprima italiana, e DEntro Terra sono due esposizioni delle fotografie di Giuseppe Nucci, autore ‘nemo profeta in patria’, che espone per la prima volta nella sua terra natale, il Molise appunto; Nomads è invece il progetto fotografico di Joey Lawrence, canadese di nascita, con base ad Addis Abeba e New York, che alterna incarichi di alto profilo a progetti umanitari, cosa che le sue foto testimoniano. Infine. la mostra organizzata da LSPF (London Street Photography Festival) e dedicata alla fotografia di strada.
Abbiamo chiesto al direttore artistico Eolo Perfido di raccontarci un po’ di più del Festival e qual è il suo pensiero sull’arte della fotografia in Italia post pandemia.
D – Come è venuto a contatto con Teknè?
R – Sto lavorando da oltre un anno a un progetto per Fondazione Cultura che mi vede impegnato nella realizzazione di una serie di fotografie che hanno l’obiettivo di raccontare le eccellenze del Molise. Durante la prima parte del progetto ho avuto l’opportunità di conoscere questo gruppo di lavoro che da anni si impegna nell’organizzazione e la promozione di eventi culturali molisani.
D – Conosceva già il Molise, la “regione che non esiste”?
R – Onestamente poco ed è stato un viaggio rivelatore quello che ho percorso nei primi mesi di lavoro. Al momento il mio lavoro personale di documentazione è stato interrotto a causa della pandemia, ma sono fiducioso che riprenderemo quanto prima. C’è ancora molto da raccontare.
D – Lei è ospite fisso a Imagorbetello ormai da un po’ di anni. Cosa ne pensa della nascita di questi Festival nei piccoli centri?
R – Ho scoperto che piccoli centri possono fare grandi festival grazie al lavoro di persone straordinarie. Fondamentale l’aiuto del territorio e della politica che devono farsi carico di queste incredibili opportunità per i loro territori.
D – “La fotografia è un viaggio che ci offre l’opportunità di vedere ciò che altri hanno visto prima di noi”, è una sua frase. All’interno di Molichrom, la fotografia può mostrare con occhi diversi anche una regione spesso dimenticata, sconosciuta in un’ottica diversa dallo stereotipo che il Molise porta con sé sempre?
R – Assolutamente sì e per farlo mi sono impegnato nella ricerca di un fotografo molisano che avesse raccontato con occhi attenti e una sensibilità straordinaria il suo territorio. Lo abbiamo trovato in Giuseppe Nucci che con ben due mostre ( Along the Sheperds’ Highways e DEntroTerra) ci accompagnerà in questo percorso di riscoperta. Siamo contenti di queste due mostre perché il lavoro di Nucci è stato fino ad ora pubblicato solo da testate straniere di grande rilievo (National Geographic USA, New York Times, Stern) ma mai considerato in Italia.
D – Quanto la fotografia può contribuire a un rilancio dell’arte in un Italia post pandemia?
R – C’è un detto che dice “Vedere per credere” e mai come ora abbiamo bisogno di credere nell’arte come strumento di rinascita e coesione sociale.
D – C’erano dubbi ad avviare un nuovo progetto in un momento storico come quello che stiamo vivendo?
R – Certo che c’erano dubbi, oltretutto di diversa natura. Abbiamo avuto l’ok a procedere molto tardi, per i motivi che può ben immaginare, e solo grazie alla fiducia e al duro lavoro delle persone che hanno lavorato alla realizzazione del festival siamo riusciti a costruire qualcosa di cui andiamo molto fieri.
Giuseppe Nucci, nel presentare il proprio progetto fotografico, dice che “l’Italia ha dimenticato di essere una nazione di Paesi e una parte della propria anima è stata destinata all’oblio”; il Molise, in questo senso, è la ragione in pole position. Spesso si è ironizzato sulla sua effettiva esistenza: “Il Molise non esiste” si diceva e addirittura nasce “Molisn’t. Io non credo nell’esistenza del Molise” pagina Facebook con 65.484 follower.
L’anno scorso però Susan Wright gli dedica un articolo per il New York Times, che lo mette fra le 52 mete da visitare nel 2020, e qualcuno inizia a pensare che non sia una terra leggendaria “alla Atlantide”. Quest’estate Teknè, con il Molichrom, darà il colpo di grazia alle malelingue del web.
Friday News, Costanza Alessandri, Giulia Cantelmo, Francesca d’Anversa, Martina De Felice, Alessia Malpede, Mattia Viglione