L’arena capitolina s’infiamma in vista delle amministrative dell’autunno prossimo. Virginia Raggi, attuale sindaca di Roma, ricandidatasi alle comunali, risponde ai suoi detrattori a suon di tweet. In primo luogo al senatore Matteo Salvini, che dice ai microfoni di Radio Radio: “Io giro tanto Roma, anche nelle periferie, e non ne trovo uno che vota Raggi. Tante aspettative e voglia aveva sollevato e tanta delusione”. La replica della Raggi non tarda ad arrivare, ironica ma sferzante: “Matteo Salvini, tanto per iniziare io in periferia ci vivo e dalle mie parti non ti abbiamo mai visto. Poi pensa a trovà un candidato che te vedo ’nsicuro. In difficoltà. Salvini chiacchierone”.
Poi la sindaca reagisce con indignazione a quello che definisce il “delicatissimo” striscione di Forza Nuova: “a Roma non c’è posto per i fascisti”.
La Raggi ha incassato numerose critiche nel corso del suo incarico quinquennale. Alla candidatura 2016, si presenta come portatrice di un “vento di cambiamento”, ma già dopo il primo triennio di mandato (2019) il 60,8% dei suoi elettori manifesta un pentimento per la fiducia concessale (dato Euromedia Research).
I primi tre anni di gestione, infatti, sono scanditi da magagne giudiziarie: a partire dal caos nomine culminato con l’arresto per corruzione in concorso di Raffaele Marra, braccio destro della sindaca, fino allo scandalo dello stadio di Roma. Poi arriva la scelta di salvare l’azienda dei trasporti Atac, sull’orlo del fallimento, con l’accesso alla procedura di concordato preventivo in continuità.
La sindaca appare consapevole di aver commesso degli sbagli, che, tuttavia, le avrebbero permesso di ‘farsi le ossa’ e di affrontare con più consapevolezza nuove sfide. Su la7, al giornalista Alessandro Sallusti che le chiede di commentare i giudizi negativi sul suo operato, replica: “Cinque anni da sindaco di Roma equivalgono a quindici anni di ministero. Ho fatto degli errori e ho chiesto scusa. Errori dettati un po’ dall’inesperienza. Ma oggi ho grande conoscenza dell’apparato amministrativo e tante cose si stanno vedendo: la città è piena di cantieri, non posso che puntare sulla continuità”.
Nel frattempo, però, la Raggi conduce la sua campagna elettorale anche sul fronte “interno”. Grazie alle live su Facebook e all’hashtag #LaSindacarisponde dialoga direttamente con i cittadini e non manca di informare riguardo alle ristrutturazioni e ai miglioramenti di alcune zone della Capitale.
Ad appoggiarla nella nuova avventura elettorale i suoi collaboratori, primo fra tutti il capo dello staff Massimo Bugani, che asserisce: “[…] candidarsi con le infinite cicatrici sul corpo derivanti da questi anni di mandato, è roba da donna di acciaio inossidabile, stile George Foreman (noto pugile americano, ndr)”.
Non resta che aspettare di scoprire se in autunno saranno la Raggi o i suoi avversari ad incassare la sconfitta.
La terza voce, Francesca Battisti, Giorgio Di Maio, Teresa Iodice, Francesco Carlo Sabatino, Viviana Tomasello