In Italia, sebbene ad agosto 2020 sia stato creato un fondo destinato all’apertura di sportelli di ascolto psicologico, gli sforzi per offrire agli adolescenti il supporto richiesto dall’emergenza sanitaria non sono sufficienti, dichiara David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop): “Nel 70% delle scuole con il fondo sono stati attivati sportelli: ciò significa che abbiamo portato 6 mila psicologi in 8 mila scuole, ma per 12 ore al mese, indipendentemente dal numero di alunni. Un’inezia. E i nuovi fondi non sono vincolati: avrebbero dovuto inserire una clausola perché una quota specifica venisse destinata al supporto psicologico. Le scuole potranno usarli per questa esigenza, ma anche no.”
Per colmare le lacune del governo, arriva in soccorso degli adolescenti l’iniziativa della Fondazione Soleterre, gruppo che lavora da oltre 18 anni in 10 reparti pediatrici in diversi Paesi tra cui Italia, Marocco e Burkina Faso. La Fondazione ha deciso di integrare, alle sessioni psicologiche di gruppo partite da settembre 2020, delle sessioni individuali gratuite per tutti gli adolescenti grazie a un team di psicologi e psicoterapeuti. La Fondazione permette di fissare un appuntamento con uno psicologo in presenza oppure online.
I dati rappresentano una situazione decisamente critica. Tuttavia il tema della salute mentale giovanile spesso viene trascurato sia dall’organizzazione pubblica sia dal nucleo familiare: quasi il 30 % dei genitori ritiene che l’impatto psicologico della pandemia sui ragazzi non sia rilevante e con conseguenze durature.
Nella fascia tra i 18 e i 35 anni, il 34,7% della popolazione afferma di avere sintomi di depressione, mentre il 40,2% avverte disagi psicologici: queste alcune delle conseguenze del Covid sulla salute mentale degli italiani emerse dallo studio condotto dalla Fondazione Italiana in Salute pubblicato il 26 aprile.
Uno dei disagi più diffusi fra i ragazzi è la condizione di isolamento in cui sono costretti a vivere per via delle restrizioni imposte dal Covid. La chiusura delle scuole e dei luoghi di intrattenimento – cinema, bar, locali – ha segnato una perdita considerevole di occasioni di socializzazione, comportando un maggiore nervosismo, apatia e chiusura in se stessi, ritmo del sonno irregolare e perdita di appetito.
Tutti questi fattori suonano come un campanello d’allarme, soprattutto se non considerati con il giusto peso. E’ frequente infatti che questi malesseri si possano amplificare fino a diventare sintomi di patologie psichiatriche come il disturbo depressivo o il disturbo d’ansia, il quale può manifestarsi sia come un disturbo di panico sia come una vera e propria fobia sociale.
Per salvaguardare il futuro dei ragazzi è quindi necessario prendere misure di sicurezza per aiutarli ad affrontare tutti i segnali di malessere che possono manifestarsi in questo periodo di pandemia. Cosa si può fare?
Una risposta potrebbe essere l’iniziativa presa dal presidente francese Emmanuel Macron, che consiste in un rimborso forfettario da parte della Sanità pubblica di 10 sedute da uno psicologo per bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni, per tutto il periodo della crisi sanitaria.
Federica Villa della Fondazione Soleterre commenta la situazione: “Questo blocco rigoroso e duraturo di isolamento sociale si traduce in un aumento del livello di solitudine percepita che colpisce i giovani con più elevati livelli di stress, poiché hanno dovuto abbandonare la loro vita quotidiana in una delle fasi della vita in cui il compito evolutivo di mostrare la propria dimensione pubblica è stato fortemente ridimensionato. Allo stato attuale la mancanza di progetti di supporto psicologico per tali target di popolazione è un atto di grave trascuratezza istituzionale. I giovani, specie gli adolescenti, si confermano come i grandi dimenticati della pandemia.”
Friday News, Costanza Alessandri, Giulia Cantelmo, Francesca D’Anversa, Martina De Felice, Alessia Malpede, Mattia Viglione
Fonti:
https://soleterre.org/news/covid-19-soleterre-per-gli-adolescenti-in-difficolta/