In Italia sono partite le prenotazioni dei vaccini anti-Covid per gli over 50, ma ancora una volta ci si trova in un Paese con diverse velocità. Se in alcune regioni i cinquantenni possono festeggiare l’avvenuta prenotazione, in altre devono pazientare e sono costretti a fare i conti con ritardi organizzativi o mancati rifornimenti.
La scorsa settimana l’Italia ha superato, in media, le 500.000 somministrazioni al giorno, e la prima regione per dosi utilizzate – circa l’89,3% di quelle ricevute – è la Lombardia, nonostante nei primi mesi la campagna vaccinale procedesse a stento. Dati alla mano: alle 10.15 dell’11 maggio aveva già fissato un appuntamento per la vaccinazione un terzo della popolazione lombarda.
Anche in Veneto le prenotazioni dei vaccini per questa fascia d’età sono partite in anticipo rispetto alle indicazioni nazionali del governo; così come in Campania, Calabria e Sicilia, dove il presidente regionale – Nello Musumeci – aveva programmato il via alle adesioni per i cinquantenni prima ancora che lo indicasse il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo.
Nonostante l’ottima partenza, però, l’isola risulta essere ultima in classifica per somministrazioni, principalmente per un problema riguardante i vaccini di AstraZeneca. Sono 250.000 le dosi del siero anglo-svedese nei frigoriferi, inutilizzate. A tal proposito, il presidente regionale ha affermato che “c’è stata e c’è una comprensibile ma ingiustificata psicosi”. La conseguenza di tanta diffidenza è che la campagna di vaccinazione non decolla a causa delle numerose rinunce. Dai dati del governo emerge che la Regione ha somministrato soltanto il 79,5% delle dosi ricevute. Si sta provvedendo, intanto, a vaccinare le isole minori a fronte delle vacanze estive.
Una novità arriva dal Lazio: dal 17 maggio i medici di famiglia saranno inseriti nel sistema di prenotazione del portale regionale, dove i cittadini potranno scegliere se ricevere il vaccino negli hub, negli ambulatori del medico di base o in farmacia. In più – su iniziativa autonoma della regione – solo presso il proprio medico, per tutto il mese saranno disponibili dosi di AstraZeneca e Johnson&Johnson da somministrare anche agli under 60.
In Piemonte, al contrario, la campagna vaccinale procede a rilento a causa di numerose questioni legate alle prenotazioni: le attese sembrano durare settimane e il momento della convocazione – stando alle lamentele dei cittadini – arriva con un preavviso quasi inesistente.
Problematiche consistenti anche in Molise, dove il personale dell’Esercito per l’immunizzazione domiciliare non è mai arrivato e la campagna vaccinale per i soggetti impossibilitati a spostarsi è rimasta indietro. C’è poi una questione relativa alle prenotazioni online poiché dalle segnalazioni è emerso che i soggetti fragili e i caregiver non sono stati convocati, nonostante gli appuntamenti fissati.
L’Italia sembra quindi procedere a fatica e ogni regione prende decisioni autonome: se da una parte si fanno dei progressi, dall’altra si è costretti ad affrontare dei rallentamenti importanti. Al momento si attende l’apertura delle prenotazioni ai più giovani: il piano del commissario Figliuolo per accelerare la campagna vaccinale sarebbe quello di estendere AstraZeneca e Johnson&Johnson anche alle persone con meno di 60 anni in tutte le regioni poiché, afferma: “se non impieghiamo tutti i vaccini il ritmo della campagna non raggiungerà gli obiettivi nei tempi prefigurati”.
G-one, Matteo De Nunzio, Ilaria Iannitelli, Riccardo Ollmert, Eleonora Paone, Irene Varisano
Fonti:
Vaccini a over 50, ecco dove si possono prenotare – Fortune Italia
La Sicilia “teme” ancora AstraZeneca ed è ultima regione d’Italia per vaccini – Gazzetta del Sud
Vaccini Italia: caos prenotazioni in Piemonte, Lazio in anticipo – La Stampa
https://urbanpost.it/vaccino-covid-piemonte-ritardi-andate-allasl/