La Grecia ci riprova: senza molte speranze, ripresenta alla Germania il conto di riparazioni di guerra per 289 miliardi di euro. C’è dentro il rimborso d’un prestito forzoso erogato dalla Grecia occupata al Terzo Reich. Atene non pretende indietro tutta la somma: si accontenterebbe di avviare negoziati con Berlino sull’entità delle riparazioni e le modalità di pagamento.
Il rinnovo della richiesta, di cui danno notizia media greci e tedeschi, coincide con l’anniversario, l’80°, dell’invasione della Grecia da parte delle truppe tedesche: l’Operazione Marita venne lanciata il 6 aprile 1941. All’Italia, in questa vicenda, conviene stare allineata e coperta, perché i tedeschi intervennero in Grecia per sbloccare lo stallo in cui era finita l’invasione italiana, avviata senza adeguata preparazione il 28 ottobre 1940.
L’ultima volta che la Grecia aveva battuto cassa in Germania era stata nel 2019, quand’era premier Alexis Tsipras. L’attuale premier, il conservatore Kyriakos Mitsotakis, aveva sempre detto finora, quando sollecitato in merito, di considerare la questione aperta, ma di non volere mettere pressione sulla cancelliera tedesca Angela Merkel.
Ora il Ministero degli Esteri di Atene precisa che “la richiesta resta valida”: “la questione resterà aperta fin quando non saremo stati soddisfatti”.
La stima dei danni, che ovviamente non ripaga la Grecia delle decine di migliaia di vittime civili durante il conflitto, è stata fatta da una commissione parlamentare. E il desiderio di rivalsa dei greci sui tedeschi è uscito accresciuto dalla risposta europea alla crisi del Paese, tra il 2009 e il 2012, quando si parlava di Grexit, che non fu certo all’insegna della solidarietà e della condivisione.
La Germania ritiene la questione delle compensazioni di guerra risolta dagli accordi che nel 1990 resero possibile la riunificazione tedesca: intese con le potenze vincitrici, Usa, Gran Bretagna, Francia e Urss, ma che non coinvolsero Paesi occupati dai nazisti come Polonia e Grecia.
Un rapporto del Bundestag del 2019 riconosce legalmente valide le richieste greche e voci a favore dell’apertura dei negoziati si levano dai Verdi e dalla Linke, il partito di sinistra. Il governo tedesco evita di parlare di ‘riparazioni’, ma offre gesti di riconciliazione, come progetti commemorativi ed educativi. L’ordine di grandezza delle cifre, però, è ben diverso.