Non sanno più dove metterli, letteralmente: hanno anche affittato hotel per sistemarvi le famiglie. Gli Stati Uniti rischiano d’essere travolti da un flusso di migranti record, specie minori, alla frontiera col Messico e il presidente Joe Biden reitera l’appello: “Non venite, non lasciate le vostre comunità”.
Gli Usa faticano, soprattutto, ad accogliere i minori che arrivano non accompagnati: il ministro della Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas, lo ammette, anche se la Casa Bianca non vuole parlare di crisi umanitaria.
“Siamo sul punto di avere più persone alla frontiera col Messico di quante ne abbiamo mai avute negli ultimi 20 anni”, dice Mayorkas: “La situazione è difficile” e “ci lavoriamo 24 ore su 24”. Il confine “è chiuso”, ma è pure un colabrodo: “Stiamo espellendo le famiglie e gli adulti soli”.
Il problema più spinoso sono i minori soli, alcuni di appena sei o sette anni: a differenza degli adulti non sono rispediti in Messico o nel Paese di origine. Le strutture di accoglienza alla frontiera sono “affollate” e le autorità “non sono in grado di accogliere il flusso di bambini attuale”. La situazione è peggiore che ai tempi dell’Amministrazione Trump, che, però, aveva nei confronti dei minori meno remore umanitarie.
Ma i repubblicani mettono Biden sotto accusa per avere cancellato con decreto molti provvedimenti anti-migranti del suo predecessore.
In febbraio, oltre 100 mila migranti irregolari sono stati arrestati alla frontiera: oltre 70 mila adulti soli, circa 20 mila in famiglia e 9457 minori non accompagnati, di cui 4200 tuttora in custodia.
Il ricorso agli alberghi è un tentativo di tamponare l’emergenza: un contratto da 87 milioni di dollari con una Ong di San Antonio (Texas) garantisce 1239 letti e altri servizi in “siti di accoglienza familiari” allestiti in hotel del Texas e dell’Arizona.
Biden intende recarsi sul confine col Messico e sta lavorando perché migranti in cerca di asilo possano farne domanda nei Paesi dove vivono.
La Camera ha dato un primo ok a due leggi che spianano la strada alla cittadinanza per i Dreamers, ma anche per i lavoratori agricoli illegali e per i profughi di guerra o di disastri naturali che ora hanno protezione temporanea. Il presidente spera di regolarizzare circa 11 milioni di clandestini.