HomeUsaUsa: impeachment II, processo va avanti, Trump tra tv e golf

Usa: impeachment II, processo va avanti, Trump tra tv e golf

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/02/2021

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Le inchieste gli piovono addosso da ogni angolo: l’impeachment in Senato, la manipolazione dell’esito delle elezioni in Georgia, le tasse non pagate e altre – sospette – frodi a New York. Ma Donald Trump si mostra tranquillo: il magnate ex presidente è sicuro che i senatori repubblicani non lo abbandoneranno e che non ci saranno i voti per condannarlo nel processo da ieri in corso davanti al Senato.

Se passa lo scoglio dell’impeachment, come già fece un anno fa, Trump potrà programmare con maggiori certezze il suo futuro. Intanto, dice, “con i numeri che ho posso andare a giocare a golf tranquillo”. Ma, invece, se ne sta incollato al televisore.

Nell’aula del Senato, il processo s’è aperto con un dibattito sulla costituzionalità del procedimento, che i legali del magnate contestano perché Trump non è più presidente. L’esito del voto era scontato – la causa andrà avanti -, ma l’andamento della discussione conferma che la fronda repubblicana è limitata: per una condanna, ci vorranno 17 defezioni su 50 senatori, oltre un terzo. Il 26 gennaio, alla prova generale di questo giudizio, i repubblicani anti-Trump furono cinque; la Cnn ne ipotizza sette al massimo.

Per l’interdizione dai pubblici uffici, che impedirebbe a Trump di ricandidarsi nel 2024, basterebbe invece la maggioranza semplice.

La difesa bolla il processo di impeachment come una montatura politica, L’accusa, condotta da Jamie Raskin, deputato del Maryland, mostra in aula le scene dell’assalto al Congresso il 6 gennaio e replica: “E’ il più grave crimine costituzionale mai commesso da un presidente”. E’ la prima volta nella storia che un presidente Usa subisce due processi per impeachment: il primo un anno fa, per il Kievgate; questo, ora, per avere istigato l’attacco al Campidoglio. Le speranze dei democratici di spuntarla sono basate sul fatto di disporre – dice Raskin – di “prove concrete e solide”.

La linea di difesa iniziale degli avvocati di Trump, Bruce Castor e David Schoen, è che il Senato non ha il potere di perseguire il loro cliente, divenuto ormai un privato cittadino. La Costituzione non dice esplicitamente che il Senato può processare un ex funzionario pubblico, ma molti giuristi ritengono che il procedimento sia legittimo, citando precedenti del XIX secolo – il più noto è quello dell’ex segretario alla Guerra del presidente Ulysses Grant -.

Archiviata l’eccezione di costituzionalità, da oggi le parti avranno sino a 16 ore a testa per illustrare le loro tesi. Un duello a colpi di video: l’accusa userà quelli del comizio di Trump il 6 gennaio e dell’assalto che ne seguì, la difesa replicherà con filmati di vivaci comizi di politici democratici.

Intanto, l’ufficio del segretario dello Stato della Georgia ha aperto un’indagine formale sui tentativi di Trump di ribaltare il risultato delle elezioni: l’ancora presidente esercitò pressioni sul segretario di Stato Brad Raffensperger perché gli trovasse “abbastanza suffragi” per rovesciare l’esito del voto.

Buone notizie, invece, per uno della ‘banda Trump’ graziato dal magnate: Paul Manafort, manager della campagna 2016, non sarà perseguito dai magistrati di New York per gli stessi reati già contestatigli da quelli federali – coperti dal perdono presidenziale -.

Chi affronta il dopo Casa Bianca con maggiore serenità di Trump e della ex first lady Melania sono la ‘prima figlia’ Ivanka e suo marito Jared Kushner, installitisi in Florida, a Miami, con i tre figli.

Se Ivanka progetta davvero un futuro in politica, non pare avere fretta di gettarvisi. Spende il tempo in giornate di relax in spiaggia o sul terrazzo del loro appartamento in un esclusivo condominio davanti all’Oceano o a fare jogging (con l’agente di scorta al seguito) o in gelateria con Arabella, nove anni, Joseph, sette, e Theodore, quattro. La sistemazione è temporanea in attesa che sia pronta la loro villa, sul terreno di Indian Creek Island – un quartiere di Miami Beach conosciuto come ‘Billionaire Bunker’ – acquistato per 31,8 milioni di dollari l’anno scorso.

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gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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