Nel day after della ‘presa del Congresso’ da parte di una banda di facinorosi, che, per qualche ora, hanno tenuto in ostaggio la democrazia americana, gli Stati Uniti restano sotto shock e s’interrogano sulle conseguenze della giornata più buia da oltre due secoli per le loro Istituzioni e i loro simboli.
La paura d’un colpo di mano istituzionale da parte del presidente Donald Trump s’è stemperata solo quando a Washington erano già passate le tre del mattino: il Congresso, in plenaria, ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris presidente e vice-presidente degli Stati Uniti. Come previsto, giureranno e si insedieranno il 20 gennaio.
L’annuncio è stato fatto dal vice di Trump, Mike Pence, finalmente uscito dall’ombra di Trump, pensando a Usa 2024, come fanno il leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell o l’amico del presidente, il senatore Lindsey Graham. Molte le dimissioni per protesta alla Casa Bianca. Lascia un ministro, Elaine Chao, Trasporti, la moglie di McConnell. E il ministro della Giustizia William Barr, appena dimessosi, dice: “Trump ha tradito la sua missione”.
Alla fine, la sommossa aizzata da Trump ha solo ritardato di una dozzina d’ore l’epilogo elettorale già scritto con il loro voto dai cittadini americani il 3 novembre e passato al setaccio delle procedure istituzionali e costituzionali degli Stati Uniti. Un modo di tirare il fiato della democrazia americana è battere i record di Wall Street: è puntualmente avvenuto ieri, la finanza festeggia l’uscita di scena d’un personaggio imprevedibile.
Il bilancio della sommossa – La democrazia è sopravvissuta, ma il bilancio dell’attacco è pesante: quattro morti, fra cui una donna, una dozzina di feriti e decine arresti. Ordigni artigianali inesplosi sono stati trovati vicino alle sedi dei partiti repubblicano e democratico. Per molti commentatori, quanto avvenuto è “terrorismo domestico”. Biden dice: “Non è una protesta, è un’insurrezione“.
La donna uccisa, Ashli Babbit, veterana dell’aeronautica, veniva da San Diego in California: è stata mortalmente ferita con l’arma di servizio da un agente di polizia del Campidoglio. Gli altri decessi sono avvenuti per emergenze sanitarie, durante i tumulti.
Nella capitale federale, dove sono giunti rinforzi della Guardia Nazionale, il coprifuoco resterà fino al 21. Per i sediziosi del Campidoglio, il ritorno a casa s’annuncia problematico: le compagnie aeree non li vogliono a bordo.
Trump, ok a transizione ordinata – Il magnate trangugia amaro la sconfitta. Privato degli account da Facebook e Twitter e gli altri social media ormai insofferenti dei suoi post incendiari, deve affidarsi a dichiarazioni della Casa Bianca: “Anche se sono totalmente in disaccordo con il risultato delle elezioni – afferma -, ci sarà una transizione ordinata verso il 20 gennaio”. E dice: “E’ la fine del più grande mandato presidenziale della storia, ma è solo l’inizio della nostra lotta per fare l’America di nuovo grande … Continueremo a batterci per far sì che solo i voti legali contino”.
Chi lo molla, chi ancora lo teme, chi continua a lusingarlo. Un sondaggio indica che la maggioranza dei suoi elettori non condanna le violenze di mercoledì e condivide le sue rivendicazioni.
Impeachment o XXV emendamento – I democratici, ormai maggioranza alla Camera e al Senato, pensano, invece, a sbarazzarsi di Trump in fretta: progetti probabilmente velleitari, a due settimane dalla fine del mandato. Ma il pensiero d’un capopopolo che se ne va in giro con le valigette nucleari non è rassicurante.
Un’ipotesi è l’impeachment, già fallito un anno fa sul Kievgate: piace a Alexandria Ocasio-Cortez e all’ala democratica più radicale, ma non paiono esserci i tempi per attuarlo. Un’altra è il ricorso, assolutamente inedito in simili circostanze, al XXV emendamento della Costituzione Usa, che prevede l’assunzione dei poteri da parte del vice se il presidente è rimosso dall’incarico, fra l’altro per incapacità manifesta.
La procedura, però, richiede qualche tempo e l’avallo del Congresso, che non è acquisito, anche se le voci critiche fra i repubblicani sono autorevoli. Liz Cheney, figlia dell’ex vice di Bush jr Dick, accusa Trump di avere acceso “il fiammifero dell’insurrezione”.
La fermezza di Biden – Il presidente eletto, che mercoledì s’era fatto sentire con voce incrinata dall’emozione, evita prese di posizione ulceranti e conferma la scelta alla Giustizia del giudice Merrick Garland, che Barack Obama voleva alla Corte Suprema. Sarà lui a gestire gli eventuali strascichi giudiziari della presidenza Trump.