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Covid, la ricaduta – Sudafrica, eroi locali e il virus, solidarietà non s’arresta

Scritto per Il Settimanale del Corso di giornalismo internazionale 2020 Coris - numero 2 del 23/11/2020

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Un testo di 500 parole. Ecco cosa serve per essere candidati al premio Local Heroes, eroi locali. Il premio, che da anni in Sudafrica celebra le persone comuni autori di gesti straordinari, non si è fermato davanti all’avanzare dell’emergenza sanitaria. Quest’anno è stata aggiunta una categoria per chi lotta in prima linea contro il Covid-19.

Le persone delle comunità hanno proposto i loro eroi: “Ci saranno sempre più eroi da celebrare e questo è ciò che rende la nostra città e il nostro Paese così speciali, ci sono così tante persone che fanno cose straordinarie per aiutare gli altri”. Queste le parole di Michelle du Preez, portavoce della multinazionale Johnson & Johnson, che in collaborazione con il Daily Dispatch, quotidiano di East London nella provincia del Capo Orientale, ha istituito il premio.

Tante le storie di gente che si prodiga per gli altri, ma in particolare affiorano le azioni di persone che in Sudafrica nel loro piccolo fanno il possibile per portare un cambiamento: due medici, da un lato un uomo che decide di mettere da parte il dolore per la perdita del padre per sensibilizzare la comunità; dall’altro, una donna mossa dal bisogno di prendersi cura dei più deboli che crea un campo mobile di test per il Covid-19.

“Le persone nelle zone rurali non rispettano il distanziamento sociale e ho deciso di educarle” afferma il dottor Simthandile Toni che, in occasione del funerale di suo padre, ha dovuto disperdere la folla di concittadini accorsi per la commemorazione. Si è sentito in dovere di lanciare un appello ai presenti: “Come possiamo dire che il nostro governo non sta aiutando, quando non stiamo facendo la nostra parte?”. Così il dottor Simthandile Toni esorta a prendere l’iniziativa.

Le buone intenzioni e la sensibilizzazione sono importanti, ma da sole non bastano ad arginare il virus che si diffonde tra le strade del Sudafrica. Lo slancio della dottoressa Nozipho Jaxa parte da una certezza: l’impossibilità degli ospedali di affrontare l’emergenza sanitaria. “Sapevo che la maggior parte delle strutture non avrebbero sopportato il carico di test continuando a offrire altri servizi sanitari”.

Da qui l’idea di dare vita a un’equipe itinerante di medici impegnati nella realizzazione di test per Covid-19. Questo programma, oltre ad aver limitato l’utilizzo dei mezzi pubblici attraverso i test a domicilio, si è rivelato utile anche per le persone vulnerabili, effettuando test all’interno delle strutture che ospitano anziani e senzatetto.

Così dall’altra parte del globo, nonostante le difficoltà, le persone non si sono limitate a guardare ma hanno aiutato in modo concreto il prossimo. Il Covid-19 si è dimostrato un ulteriore banco di prova che non ha fermato la solidarietà.

I Muckrakers, Flavia Balerna, Fabio Carboni, Carmela Lia D’Anna, Jasmine Laudato, Francesca Polizzi

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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