L’Italia si ritrova a fronteggiare la seconda ondata di Covid: ecco un’antologia di come i principali media esteri descrivono il nostro approccio alla pandemia.
La prospettiva dal mondo anglosassone
Il NYT scrive di come è andato a sgretolarsi quel sapore estivo di libertà e di come siano ormai lontani quei giorni di canti dal balcone di casa. Il clima che si respira è di disperazione e paura. Il WP scrive che “l’orgoglio ha lasciato il posto a recriminazioni e crisi di fiducia nei confronti del governo”.
In Gran Bretagna, a fine settembre The Telegraph riportava che all’inizio la gestione italiana dell’epidemia era considerata “troppo estrema, ma da allora le misure rigorose hanno finora contribuito a contenere le infezioni”: un autentico elogio alla gestione nostrana.
Eppure, da quando i contagi sono risaliti, la Bbc ha richiamato a una prospettiva più cauta: infatti, il 6 novembre scorso ha parlato di “nuove restrizioni” del governo e “nuovi lockdown in alcune regioni”. Sulla stessa linea, c’è The Guardian, per cui i dottori dello stivale hanno previsto “altri 10.000 morti per Covid-19 in un mese” senza un nuovo lockdown nazionale. E intanto l’Italia entra nel club del “milione di infetti”.
Come ci vede il resto d’Europa e il gigante russo
Dal panorama mediatico russo emergono principalmente due linee di pensiero riguardo la situazione pandemica in Italia. La prima, di cui Izvestija è un esempio, si concentra sul potenziale ruolo della mafia, che potrebbe approfittare delle lacune legislative. La seconda, esplicitata in un articolo del Vtimes, si sofferma sul progressivo crollo del sistema sanitario italiano e spagnolo, dovuto a un’organizzazione regionale e scoordinata.
Fra i media del Centro-Europa, Le Monde ci accosta alla Spagna, sottolineando con tono enfatico le rabbiose rivolte contro le recenti restrizioni. I quotidiani spagnoli, invece, riprendono gli argomenti dei media russi: El Periodico parla di crollo degli ospedali, nonché del pericolo camorra in Campania; La Vanguardia scrive di una situazione sanitaria che sta collassando.
Uno sguardo dall’Oriente: Giappone e Cina
La testata giapponese Asahi.com parla della situazione europea: ci si chiede perché in Europa il virus continui a divampare con una seconda ondata a differenza che in Asia, il cui modello risulta vincente. Afferma che il nostro paese è stato il primo in Europa ad imporre il lockdown e che ha concesso relativa libertà estiva. Descrive la situazione pandemica italiana e i provvedimenti adottati nell’ultima settimana: dal 6 novembre sono stati sanciti coprifuoco notturno nazionale, limitazioni per fasce di rischio.
In Cina sembra che non si parli quasi mai male dell’Italia. Già a marzo, Li Junhua, ambasciatore cinese a Roma, in un’intervista al Quotidiano del Popolo celebrava la solidarietà tra i due paesi. La vicinanza della politica cinese a quella italiana è presente ancora nei vari media. Un ultimo articolo di China Daily riassume ed esalta le misure del governo Conte per contenere la pandemia.
Coris Globe, Marco Bizzoco, Matteo Fantozzi, Giacomo Helferich, Giacomo Lucia, Andrera Paglia, Giovanni Turi