“Bolsonaro ha politicizzato il covid”. Secondo la giornalista brasiliana Gina Marques, tutte le azioni del presidente del Brasile Jair Bolsonaro nella (non) gestione della pandemia da coronavirus hanno uno scopo ben preciso. “Anche l’interruzione della sperimentazione del vaccino in corso a San Paolo: se fino a pochi mesi fa, infatti, il governatore di San Paolo era dalla parte del presidente, ora è diventato il suo primo nemico. E il fatto che si sia detto che la causa della scelta fosse stata la morte di un volontario prova come il presidente si faccia strada diffondendo fake news.”
Proprio mentre la Pfizer annunciava al mondo l’efficacia al 90% del vaccino in ultima fase di sperimentazione, infatti, il Brasile ha bloccato ogni ricerca sperimentale sul vaccino della casa farmaceutica cinese Sinovac, causa la morte di un volontario. Poche ore dopo l’annuncio però, si è scoperto che le cause della morte dell’uomo non erano collegate al test e che si sarebbe trattato di un suicidio.
Ufficialmente i contagiati di Covid in Brasile sono 5,7 mln, eppure Bolsonaro continua a negare l’esistenza del virus o, quando ne parla, lo definisce come “un’influenza”.
La giornalista della BBC Brasil, Erika Piacentini Zidko spiega che “il presidente non fa altro che ripetere alle persone che prima o poi moriremo tutti, quindi non ha senso fermarsi”.
Ci sono Stati brasiliani che hanno preso le distanze dalle politiche del governo centrale? “San Paolo ha applicato alcune restrizioni nei mesi passati, adesso ha allentato la presa per non gravare sull’economia”, continua la Zidko.
In Brasile, “gli ospedali non avevano la possibilità di accogliere tutti già in condizioni di normalità, con l’arrivato il virus è stato un disastro”, afferma Claudio Carneiro, medico dell’ospedale Unimed di Poços de Caldas (sud ovest Brasile). “Quando il governo dice di non indossare le mascherine rende solo più difficile il nostro lavoro”, dice il dottor Carneiro.
Quali sono state, quindi, le azioni portate avanti dal governo? “Praticamente nessuna. Solo alcuni stati del Nord- Est, politicamente a sinistra, hanno preso le distanze dal governo e hanno chiuso tutto. Ma adesso stanno riaprendo. Un po’ come nel resto del Sud America: domani aprirà il Cile, l’Argentina ha già aperto”, spiega ancora la giornalista Marques. Stando poi alle parole del dottor Carneiro, “il vero problema è che mancano i test per identificare i casi, molti non vengono tracciati e per questo i governatori dei vari Stati pensano che il problema non sia grave”.
Bolsonaro aveva in Donald Trump un punto di riferimento fisso. A ritmo di populismo, negazionismo e fake news. Cosa accadrà adesso che non è più presidente degli Stati Uniti? “Semplicemente, Bolsonaro tratta Joe Biden come se fosse ancora un candidato”, risponde la Zidko. Mentre la Marques aggiunge, in conclusione, che “è stato vergognoso che con toni così volgari abbia risposto al nuovo presidente americano (che nel primo dibattito elettorale minacciò il Brasile di “significative conseguenze economiche” se continua con la deforestazione, ndr) che il Brasile “tiene pòlvora” (ha polvere da sparo)”.
The Coris Post, Beatriz Alvisi Crippa, Carmen Baffi, Fabiana D’Eramo, Benedetta Di Marco, Chiara Feleppa, Michele Massari