HomeUSA 2020Usa 2020: se Trump non riconosce sconfitta, sciopero generale

Usa 2020: se Trump non riconosce sconfitta, sciopero generale

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 31/10/2020

-

L’incertezza sui tempi e i modi dello spoglio dei voti postali, diversi da Stato a Stato, agita l’attesa, ormai spasmodica, dell’Election Day, il 3 novembre, e crea i presupposti per tensioni e contestazioni dei risultati elettorali. I sindacati americani progettano di rispondere con uno sciopero generale all’eventuale rifiuto di Donald Trump d’accettare una sconfitta inoppugnabile.

Gli americani che a tutto ieri hanno avevano già votato sono oltre 84 milioni, 30 milioni di persona e 54 milioni per posta, oltre il 60% di quanti votarono nel 2016: si prospetta un’affluenza record. Ma decine di milioni di schede per posta non sono state ancora recapitate, nota lo Us Electoral Project dell’Università della Florida. In alcuni Stati, i voti saranno contati solo se arrivano entro la chiusura dei seggi; in altri, basta che siano imbucati entro la chiusura dei seggi: potranno arrivare tre e anche otto giorni più tardi.

Trump, nemico giurato del voto per posta, che considera fonte di brogli, twitta: “Le elezioni dovrebbero finire il 3 novembre”. Il presidente critica una sentenza della Corte Suprema che avalla la decisione della North Carolina di accettare schede postali dopo il 3 novembre. In questi giorni, si susseguono verdetti contraddittori in merito delle magistrature statali e federali.

Il presidente continua a lasciare planare sulle elezioni la minaccia di strascichi giudiziari, ricorsi, riconte. Il che mette in allarme, oltre che i democratici, governatori e sindaci, che predispongono mobilitazioni a tutela dell’ordine pubblico. I sindacati stanno valutando uno sciopero generale, se Trump dovesse rifiutarsi d’accettare la sconfitta e avviare la transizione, in caso di vittoria di Joe Biden. Uno sciopero generale non avrebbe quasi precedenti nella storia Usa del secondo dopoguerra: l’ultimo risale al 1946, ma si limitò alla California.

Biden è estremamente prudente: “Non do nulla per scontato”, dice, lanciando lo slogan dell’ultimo miglio (“Quattro giorni per evitare altri quattro anni”). Biden ha ieri battuto nel Midwest Stati chiave come Iowa, Minnesota e Wisconsin e sarà oggi nel Michigan, a Flint e a Detroit, fianco a fianco per la prima volta in questa campagna con Barack Obama. La vigilia del voto, lunedì, Biden sarà con la sua candidata vice Kamala Harris in Pennsylvania dove chiuderà la campagna.

Il precedente del 2016, quando Trump battè Hillary Clinton e tutti i sondaggisti, crea la percezione che il ribaltone, rispetto ai pronostici pro Biden, sia possibile. I due terzi degli scommettitori, gente cui piace prendersi dei rischi, preferiscono puntare sul magnate piuttosto che sull’ex vice di Obama, anche se le quote danno il successo di Biden più probabile.

Trump ha affidato alla first lady Melania il compito di preparare una notte di Halloween ‘al tempo della pandemia’ alla Casa Bianca, per lanciarsi in un vortice di comizi tra oggi e lunedì. Il magnate ha pure cambiato i programmi della notte elettorale: niente festa con comparsata al Trump International Hotel di Washington, dove la sua campagna sta  organizzando un ‘night party’. Il magnate dovrebbe restare alla Casa Bianca e seguire da lì i risultati, anche se è probabile che, in caso di trionfo, attraversi Lafayette Square e raggiunga i suoi fan.

L’America giunge al voto in un clima d’ansia per la virulenza dell’epidemia di coronavirus, che supera quota nove milioni di casi e s’avvicina alle 230 mila vittime, dopo avere battuto a ripetizione i record di contagi giornalieri. L’andamento dell’epidemia frena l’ottimismo sulla ripresa dell’economia, dopo i dati positivi del terzo trimestre – una crescita del Pil del 7,4% -.

Il divario nei sondaggi tra Trump e Biden, nella media fattane dal sito RealClearPolitics, oscilla senza grande variazione: risale a livello nazionale al 7,8% (dal 7,5%) e si riduce negli Stati in bilico al 3,1% (dal 3,6%). Entrambi i candidati stanno spendendo molte energie in Florida, Pennsylvania, Michigan e North Carolina. Le chance di vittoria di Biden salgono all’89%, per FiveThirtyEight, che fa capo al guru delle elezioni Nate Silver. Ma il magnate presidente ostenta sicurezza: “Rivinco io”.

gp
gphttps://www.giampierogramaglia.eu
Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

ULTIMI ARTICOLI

usa 2020

coronavirus - elezioni - democrazia - ostaggio

Coronavirus: elezioni rinviate, democrazia in ostaggio

0
Elezioni rinviate, elezioni in forse, presidenti, premier, parlamenti prorogati: la pandemia tiene in ostaggio le nostre democrazie e, in qualche caso, le espone alla...