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Usa 2020: Trump ‘su di giri’ progetta comizi e dà interviste. Ma il test?

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 10/10/2020

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Ad avere un presidente ‘sopra le righe’, gli americani ci sono abituati, da quando Donald Trump è alla Casa Bianca. Ma non l’avevano mai visto così effervescente come da quando è stato dimesso dall’ospedale militare Walter Reed, dove l’hanno curato per il Covid-19. Lui proclama di sentirsi benissimo, annuncia comizi a partire da lunedì in Florida e in Pennsylvania e rilascia raffiche d’interviste alla Fox News – l’ultima nella notte italiana, con uno dei suoi giornalisti preferiti, Carlson Tucker.

La sua portavoce Kayleigh McEnany – positiva al virus anch’essa, ma asintomatica – non ha dubbi che il presidente non sia più contagioso, anche se manca l’ufficializzazione di un tampone negativo a 10 giorni da quello positivo. Se fosse ancora contagioso, “Trump non comparirà in pubblico”. E, in ogni caso, i piani per comizi nel fine settimana slittano.

Il medico della Casa Bianca, Sean Conley, ritiene che il presidente possa riprendere l’attività e i comizi: “Trump sta rispondendo estremamente bene” alle cure anti-Covid-19. Negli Stati Uniti, l’epidemia non rallenta: la Johns Hopkins University contava, alle 12.00 sulla East Coast, 7.612.00 contagi e quasi 213.000 decessi.

Sulla salute del magnate, la Casa Bianca non è mai stata trasparente e non lo è neppure ora. C’è chi pensa che i farmaci sperimentali datigli possano condizionare il suo stato psico-fisico. E la speaker della Camera Nancy Pelosi, sua ‘grande nemica’, vuole istituire una commissione che valuti se ci sono i presupposti per ricorrere al 25mo emendamento della Costituzione Usa, quello che prevede la rimozione di un presidente che non sia in grado di esercitare le proprie funzioni. “La forma fisica di Trump e la sua capacità di esercitare l’incarico devono essere valutate dalla scienza e dai fatti”. La speaker lo attacca per la gestione della pandemia: “Ha agito tardi, ha negato e distorto la realtà, non ha la capacità e la leadership necessarie, non ha un piano per i test e per tracciare i contagi”. Lui fa dell’ironia: “Nancy vuole creare le condizioni per rimpiazzare quell’addormentato di Joe (Biden) con Kamala Harris”.

L’iniziativa della Pelosi non andrà lontano: la Camera potrebbe anche istituire la commissione, ma il Senato, dove i repubblicani sono maggioranza, la boccerà. E, comunque, nulla avverrà prima dell’Election Day. La mossa però serve a instillare dubbi nell’opinione pubblica: gli americani stanno già votando. Secondo fonti di stampa, 6,6 milioni di elettori, dieci volte di più che nel 2016, hanno ormai imbucato la loro scheda. Nella media dei sondaggi, il vantaggio di Biden su Trump s’avvicina ai 10 punti, 9,7 secondo il sito RealClearPolitics, 51,6 contro 41,9%, fra i 5 e i 7 punti negli Stati in bilico. Il presidente fa spallucce: “Fake news, andiamo bene”; e punta sui comizi per ridare entusiasmo al suo popolo.

Durante l’intervista alla Fox News, Trump è stato ‘visitato’ da Marc Siegel, il medico che dice che Biden “si dopa” prima dei dibattiti e che è “quasi impossibile” per un ‘under 70’ morire di Covid – una sorta di Zichichi d’America -.

L’attivismo, quasi la frenesia, del presidente di ritorno dall’ospedale, è confermato dalle notizie che filtrano da una Casa Bianca, semi-deserta perché i contagi fioccano e i dipendenti non essenziali ‘tele-lavorano’ Il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, molto vicino a Trump, non vi mette piede dal 6 agosto, perché, contrariamente a quanto avviene sul Campidoglio, lì non si porta la mascherina e non si pratica il distanziamento sociale.

La campagna è pure scossa dagli echi di un piano, sventato dall’Fbi, per rapire Gretchen Whitmer, governatrice democratica del Michigan ‘pro lockdown’, oggetto a maggio degli attacchi di Trump, contestata dagli ‘anti-lockdown’: 13 gli arrestati, militanti del movimento dei Boogaloo, scheggia della galassia dell’estrema destra. La Whitmer dice: “Ogni volta che Trump mi colpisce, cresce contro di me una retorica online violenta”. Biden, che l’aveva nella ‘short list’ delle sue possibili ‘vice’, la sostiene: “Trump sta dando ossigeno all’intolleranza e all’odio che dobbiamo fermare… Quando la governatrice stava lavorando per proteggere il suo Stato da una pandemia letale, Trump lanciava l’appello ‘Liberate il Michigan!’… E qualcuno ha raccolto quell’appello”.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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