La strategia è chiara, la tattica pure. La campagna di Donald Trump dà per perso il voto popolare – impossibile rimontare l’handicap di milioni di voti dello Stato di New York e della California – e punta sugli Stati in bilico, dove, come accadde nel 2016, migliaia di suffragi fanno la differenza – Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona, North Carolina, ancora più, questa volta, di Florida e Ohio -. Per riuscirci, Trump e i suoi mettono nel mirino Kamala Harris, la vice di Joe Biden: vogliono farne lo spauracchio dei bianchi dei sobborghi eleganti delle grandi città, la capopopolo di Black Lives Matter, la strega cattiva dell’America “Great Again”. Ma lei li mette tutti a terra con un paio di Converse Chuck Taylor: le indossa in Wisconsin e vola sui social, facendo rosicare Melania, che pure le apprezza.
L’operazione della campagna di Trump ha cominciato a prendere forma nel Labor Day, il 1° maggio degli Stati Uniti. Trump ha preso di petto la Harris sui vaccini anti-Covid: “E’ incompetente”. E il suo vice Mike Pence le si è contrapposto sulle violenze antirazziste.
La strategia deriva dai sondaggi: dopo le Convention, Biden resta davanti a Trump a livello nazionale anche in doppia cifra, mentre è vulnerabile negli Stati in bilico. La tattica nasce da due considerazioni: il presidente candidato ha capito che, nel ticket democratico, la Harris gioca all’attacco e Biden fa il quarterback. Inoltre, Trump è convinto di potere “mettere a posto” Biden nei loro tre dibattiti televisivi: ha la battuta più pronta e la lingua più tagliente di Sleepy Joe e, soprattutto, non ha paura di fare gaffes perché spararle grosse è il suo standard.
Diverso il discorso per l’unico dibattito tra i due vice il 7 ottobre: la Harris appare più aggressiva, più preparata e più telegenica di ‘pesce lesso’ Pence, i cui discorsi sono omelie da assemblea evangelica, non da platea televisiva.
I media liberal, Politico, Washington Post, New York Times, mettono però in evidenza all’unisono un problema per i repubblicani: la Harris non corrisponde affatto all’identikit che loro ne fanno, non è una Masaniello degli afro-americani ed è, anzi, una versione nera e democratica dello slogan di Trump Law & Order, donna di legge e procuratore per vocazione. Le va più stretto il rapporto con le frange più dure del movimento antirazzista che con i bianchi moderati.
Nelle ultime ore, è emersa una nuova grana per il magnate candidato: Biden raccoglie più fondi di lui, i soldi in cassa cominciano a scarseggiare e gli tocca metterci del suo, 100 milioni di dollari. E dire che nella classifica di Forbes dei Paperoni d’America è già sprofondato dal 275° al 339° posto.
Anche Biden, nelle ultime sortite, è andato giù pesante con Trump: “Vive in base ad un codice di menzogne, avidità ed egoismo”, ha detto, parlando in Pennsylvania. Evocando ial passato militare di suo figlio Beau, un reduce dell’Iraq morto per un tumore al cervello nel 2015, il candidato democratico alla Casa Bianca ha duramente attaccato il magnate presidente per le parole spregiative attribuitegli nei confronti dei caduti americani, che avrebbe definito dei “perdenti”.
Trump nega di avere dato dei “perdenti” ai caduti e accusa i “Fake News Media”. Il WP gli attribuisce questo pensiero: “I vertici al Pentagono non mi amano perché loro non vogliono altro che combattere guerre, così tutte quelle meravigliose aziende che fanno bombe, aerei e tutto il resto sono contente”.
Una narrativa – osserva il giornale – che contrasta con l’atteggiamento condiscendente verso l’apparato militare-industriale dell’Amministrazione Trump, che fa della vendita d’armi un importante strumento della sua politica estera.
Trump è pure tornato a parlare di coronavirus: “Produrremo un vaccino sicuro ed efficace a tempo record… sarà sul mercato alla fine dell’anno o anche prima, forse nel mese di ottobre o novembre, prima di un giorno speciale”, ovvero l’Election Day, il 3 novembre. La Harris non crede una parola di queste promesse. Biden auspica un vaccino domani, “anche se mi costasse le elezioni, ma mi fido solo degli scienziati…”. I contagiati dal Covid-19 negli Stati Uniti superano i 6.300.000 e i decessi si avvicinano ai 190.000.