HomeUSA 2020Usa 2020: Weaver avverte, i 'sanderisti' nicchiano su Biden

Usa 2020: Weaver avverte, i ‘sanderisti’ nicchiano su Biden

Scritto per Il Fattio Quotidiano del 19/05/2020

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Paese che vai, stessa sinistra che trovi: divisa e capace di regalare la vittoria alla destra. Negli Usa, rischia di ripetersi il copione del 2016: una “parte consistente” degli elettori di Bernie Sanders “non è per nulla entusiasta” all’idea di votare Joe Biden, così come non lo era di votare Hillary Clinton. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Jeff Weaver, uno dei consiglieri del senatore del Vermont leader della sinistra democratica, denuncia un “chiaro e pericoloso trend ” che potrebbe determinare la sconfitta di Biden a novembre.

Parallelamente, sul New York Times, l’analista Giovanni Russonello s’interroga perché Biden non salga nei sondaggi, come il contesto potrebbe lasciare supporre, con Donald Trump tra due fuochi, la pandemia che ancora infuria e l’economia che s’è fermata.

Gli ultimi dati della John Hopkins University mostrano che, alle 18.00 di ieri, i contagi negli Usa s’avvicinavano a 1.500.000 e che i decessi stavano per superare i 90 mila. Trump promette vaccino gratis per tutti – quando ci sarà -, ma è visibilmente nervoso: replica alle critiche di Barack Obama, che lo accusa di “non sapere quel che fa”, agitando lo spettro d’un fantomatico ‘Obamagate’ ed evocando la prigione per il duo Obama – Biden, come nel 2016 chiedeva le manette per la Clinton.

Le grane per l’Amministrazione del magnate non finiscono mai: l’ultima tocca il segretario di Stato Mike Pompeo, uno ‘yes man’ del presidente, su cui l’ispettore generale del Dipartimento di Stato, Steve Linick, nel frattempo licenziato, stava conducendo un’indagine per accertare l’uso improprio di personale federale per ritirare i pasti al ‘take away’ o i vestiti in lavanderia o portare a passeggio il cane. E’ stata avviata un’indagine parlamentare.

Le difficoltà di Trump e dell’Unione non paiono però attenuare le divisioni del campo democratico, che, nota Weaver, potrebbero avere conseguenze molto pericolose nei “battleground States”, cioè quegli Stati in bilico, come Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Iowa, Ohio, North Carolina, Florida, Arizona, dove si decideranno, anche per un pugno di voti, le elezioni del 2020.

Weaver, che ha recentemente lanciato il Pac ‘America’s Promise’, proprio con l’obiettivo di indurre la base progressista a sostenere il centrista Biden per evitare altri quattro anni di Trump presidente, afferma che è “reale e urgente aiutare Biden a consolidare la posizione tra i sostenitori di Sanders”. Oltre a Weaver, un altro ex consigliere di Sanders, Chuck Rocha, ha lanciato un Pac per mobilitare il voto degli ispanici a favore di Biden.

“Se l’intera base di Sanders andrà a votare per Joe a novembre – scrive ancora Weaver, riferendosi in particolare ai giovani, ai latinos e alla ‘working class’ -, l’ex vice-presidente potrà sconfiggere Trump e restituire ai democratici la Casa Bianca”.

Quando Sanders s’è ritirato dalla corsa alla nomination, dando l’endorsemente a Biden, ha sostenuto di avere, dal 2016 ad oggi, portato nel dibattito mainstream del partito democratico istanze che prima venivano considerate estremiste o marginali. E le campagne di Biden e Sanders lavorano insieme per cercare di convincere la base di sinistra a superare la delusione e a votare per Biden.

L’ex vice di Obama è conscio del problema: il candidato democratico cerca di chiamare a raccolta tutto l’elettorato centrista e progressista e, al di là degli endorsement formali, s’è preso in squadra un’icona della sinistra, Alexandria Ocasio-Cortez, che sarà co-presidente della task force sul clima, accanto a John Kerry, che da segretario di Stato contribuì nel 2015 all’accordo di Parigi sul clima.

Quello sul clima è uno dei gruppi di lavoro costituiti da Biden e Sanders, che la Ocasio-Cortez sosteneva. La giovane deputata di New York è tra le promotrici del Green New Deal, un piano contro i cambiamenti climatici molto ambizioso.

Secondo un sondaggio USAToday – Suffolk University, il 20% degli elettori di sinistra afferma che non voterà per Biden e il 60% non è per niente entusiasta all’idea di sostenerlo. Per il Pew Research Center, quasi la metà dei ‘sanderisti’ (il 47%) ritengono che le differenze ideologiche impediranno l’unità della sinistra. Un rilevamento, per conto della Cnn, dice che Biden a livello nazionale è avanti cinque punti su Trump (51% a 46%), ma che il presidente è in vantaggio negli Stati in bilico che potrebbero essere decisivi.

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Giampiero Gramaglia, nato a Saluzzo (Cn) nel 1950, è un noto giornalista italiano. Svolge questa professione dal 1972, ha lavorato all'ANSA per ben trent'anni e attualmente continua a scrivere articoli per diverse testate giornalistiche. Puoi rimanere connesso con Giampiero Gramaglia su Twitter

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