Dal diario di una ciclista romana: “I quadricipiti sono in fiamme: raccolgo tutta l’energia e con le ginocchia do una spinta fortissima verso la ruota della bicicletta. Dalla terza passo alla quarta, suono il campanello per farmi notare dal pedone e, quando mi sento quasi al sicuro, un taxi mi supera sulla destra. Si potrà pensare ‘è chiaro, occupavi impropriamente la corsia’ ma, in mia difesa, siamo a Roma, dove, oltre la doppia fila – per cui oramai si paga il parchimetro -, esiste anche la terza”.
Per strada se ne vedono di tutti i colori, rosse scintillanti oppure stile neon Anni Novanta: le biciclette stanno ripopolando la capitale. A metà della seconda settimana della fase due, la pista ciclabile è trafficata. Ma superato il semaforo, il tappeto rosso diventa cemento grigio e il biker è in pericolo.
La ciclabilità a Roma
Il nuovo obiettivo comune è dare un contributo alla ripartenza prendendo misure anti-covid ed eco-sostenibili. Si tratta di una mobilità green, chissà se perché amica dell’ambiente o perché deve ancora maturare.
L’articolo 205 del Decreto Rilancio considera l’apporto di modifiche al codice e al piano stradale. La prima novità è la Casa avanzata, una linea, posta tre metri avanti rispetto i veicoli, che segna lo stop per le biciclette e altri mezzi ecofriendly. Successivamente, è introdotta la corsia ciclabile, uno spazio a destra della carreggiata delimitato da un semplice segno tracciato sul suolo “valicabile e ad uso promiscuo”, ma “con destinazione esclusiva alla circolazione dei velocipedi, eliminando ogni forma di promiscuità di circolazione”.
Dunque, la bike lane, con una promiscuità che allo stesso tempo si dice e si disdice ha il compito di assicurare maggiore sicurezza. Certamente, cari amici ciclisti, nel caos capitolino era il compromesso che stavamo attendendo.
Ma non è finita qui, il Dl Rilancio non trascura le piste ciclabili. La prima cittadina, Virginia Raggi, su Facebook afferma “Il nostro piano straordinario di 150 chilometri di piste ciclabili sta prendendo forma. Oggi (07/05) abbiamo dato il via ai lavori per la realizzazione del primo itinerario”.
Il progetto è ambizioso, include Roma nord, est, sud; esclude le periferie ma, del resto, questa non è la novità. Sono stati messi a disposizione 500.000 euro, finanziamento per sei interventi su quarantaquattro, quindi per 24,5 km di pista. Anche Pietro Calabrese, assessore alla mobilità del Comune di Roma, assicura su Facebook “Lo ribadisco: i fondi per i 150 km di nuove ciclabili ci sono. Punto. Il resto sono solo chiacchiere”.
Già introdotto nel decreto Clima- Dl 111/2019-, il ‘buono mobilità’ oggi cambia e alimenta i dubbi. La ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha sottolineato che sarà ‘erga omnes’, ma che è destinato “in particolare, ai residenti maggiorenni nei capoluoghi […] con popolazione superiore a 50.000 abitanti”. Mobilità green per tutti, anche se “in quarantena delinquenti mi hanno rubato dal garage la bicicletta comprata un mese fa, adesso non ho né il mezzo per spostarmi né il bonus” afferma una collega ciclista di Nettuno, abitanti 49.821.
La voglia di ricominciare incalza, scalpitiamo verso il superamento degli ostacoli più alti che il 2020 ha presentato sul nostro percorso. Ma crediamo veramente che la ripartenza dall’emergenza coronavirus prescinda da un lavoro continuo di cura e attenzione? Questo è il momento, la fiducia e l’attesa sono in dirittura d’arrivo: con la nostra bicicletta, siamo pronti per il rush finale e, per nessun motivo, possiamo smettere ora di pedalare, con la speranza che dietro l’angolo non ci sorprenda una voragine.
La redazione l’Osservatore Isolato, composta da Giorgia Bonamoneta, Giulia Censi, Camilla Di Giacomo, Silvia Pallocca, Ilaria Romanelli