Anthony Fauci, il ‘virologo in capo’, è la voce anti-pandemia più ascoltata, dall’opinione pubblica negli Stati Uniti: la sua parola, sul coronavirus, conta più di quella del presidente. Ma Rick Bright, un capo della Sanità ‘silurato’, ha trovato la formula più efficace, per fare gelare il sangue nelle vene agli americani: a causa del contagio, il prossimo sarà “l’inverno più buio dei tempi moderni”. Trump minimizza la frase di Bright: “E’ solo un dipendente scontento”. Ma l’impatto mediatico resta forte.
Ascoltato in settimana, come vari altri scienziati e specialisti, dalla Commissione Sanità del Senato, fra cui Fauci e i responsabili del Centro per il controllo delle malattie e dell’Agenzia per il farmaco, Bright, già capo dell’area vaccini del Dipartimento della Salute, ha detto: “Senza un piano chiaro e senza l’attuazione delle misure che io e altri esperti abbiamo indicato, il 2020 sarà l’inverno più buio della storia moderna”.
Rimosso per le riserve sulla idrossiclorochina, un farmaco anti-malarico propagandata da Trump come cura contro il coronavirus, e formalmente reinsediato da un organo giudicante indipendente, Bright ha avvertito che “la finestra di opportunità” per affrontare il coronavirus “si sta chiudendo” e ha aggiunto: “La pandemia peggiorerà e sarà più lunga senza una risposta basata sulla scienza”.
Costantemente in lotta contro consiglieri scientifici che contestano la sua linea, al punto da definire “inaccettabile” la testimonianza di Fauci, secondo cui l’accelerazione nella riapertura, incoraggiata dalla Casa Bianca, costerà agli americani “sofferenze e lutti non necessari”, Trump s’è visto dare, nei giorni scorsi, uno schiaffo, quando l’Office of Special Counsel, un’agenzia investigativa e giudiziaria federale indipendente, ha chiesto di fare tornare al suo posto Bright.
L’agenzia, che continua a indagare sul caso, ritiene di avere “ragionevoli elementi per credere” che l’Amministrazione Trump abbia rimosso l’alto funzionario per le sue riserve sulla idrossiclorochina, un prodotto su cui c’è il sospetto che il presidente sia in conflitto d’interessi. Nel suo ricorso, Bright, che è medico, ha denunciato il fatto che dirigenti di nomina politica del Ministero avevano tentato di promuovere l’idrossiclorochina come una “panacea” e volevano che New York e il New Jersey fossero inondati del farmaco. Inoltre, il dirigente medico ha riferito che l’Amministrazione Trump respinse i suoi allarmi sull’imminente pandemia, quando, dopo gli allarmi dell’Oms a gennaio, lui consigliò di agire con urgenza.
Tesi ribadita alla Commissione Sanità del Senato: “vite umane sono state perdute” per “l’inazione” dell’Amministrazione all’inizio dell’epidemia. Fin da gennaio, Bright aveva posto il problema dell’insufficienza di materiali e attrezzature ai vertici del Dipartimento, “senza ottenere risposte”.
La testimonianza di Bright cattura l’attenzione dell’opinione pubblica mentre le cifre dell’epidemia restano angoscianti: alle 18.00 di ieri, secondo i dati della Johns Hopkins University, i contagiati nell’Unione erano oltre un milione 425 mila, quasi un terzo del totale mondiale, e le vittime ben oltre 86 mila, oltre un quarto del totale mondiale. L’impatto del coronavirus sull’economia è molto pesante: le domande di sussidi di disoccupazione da marzo a oggi sono state oltre 33 milioni e quasi un lavoratore americano su quattro ha perso il proprio posto.
Se su Trump pesano sospetti di conflitto d’interessi sulla idrossiclorochina, Richard Burr, presidente della Commissione Intelligence del Senato, repubblicano, ha dovuto dimettersi dall’incarico dopo che contro di lui è stata avviata un’inchiesta per insider trading su questioni legate all’epidemia.
E se l’Assemblea del Michigan rinuncia a riunirsi per le minacce di morte e le proteste di gruppi d’estrema destra armati contro il lockdown, Trump s’appresta a celebrare, questo week-end, un opasso verso il ritorno alla normalità con la – parziale – riapertura della sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida: gli ospiti, e i giocatori di golf, dovranno però ‘tenere le distanze’.