Continua, in Italia, in Europa, in America, l’esplorazione, da parte di ciascuno di noi, della Fase 2 dell’emergenza coronavirus; e continua il racconto fattone su Il Settimanale da studentesse e studenti della classe di Agenzie e Nuovi Media del corso di laurea magistrale in Editoria e Scrittura della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza.
In questo numero, si parla di gadget per combattere il contagio e c’è la testimonianza d’una dottoressa ‘in prima linea’ sul fronte della medicina tradizionale; poi, un’incursione nell’economia ‘cinese’ italiana, le alternative dello sport all’assenza di sport, il lockdown senza fine dello spettacolo – e specie del cinema-, infine uno sguardo al resto del Mondo, soprattutto all’America.
L’anno accademico 2019-’20 è stato segnato, come ogni altro aspetto della nostra vita, dalla pandemia: studenti e docenti hanno dovuto abbandonare aule e istituti e imparare meccanismi e dinamiche delle lezioni ‘a remoto’, i soliti riti sono stati sostituiti da nuove liturgie. Tutto è accaduto molto in fretta: gli allarmi di gennaio, la percezione che il virus era fra noi a febbraio, il confinamento e il mantra dell’#iorestoacasa a marzo e ad aprile, la Fase 2 a maggio e chissà fino a quando.
Proprio la Fase 2, che inizia il 4 maggio, con modalità di progressivo ritorno a una nuova normalità in gran parte ancora da scoprire e da definire, è il filo conduttore dell’edizione 2020 de Il Settimanale che ragazze e ragazzi, organizzati in redazioni, producono per tutto questo mese.
Ogni numero si articola in sei sezioni: cronaca, economia, esteri, cultura/spettacolo, sport/tempo libero, l’intervista. Argomenti, contenuti e modalità di trattamento sono decisi in autonomia dalle singole redazioni.
Il Settimanale è un esercizio didattico, ma vuole pure essere una palestra pre-professionale e riesce talora a offrire spunti informativi sugli eventi trattati o letture originali sui temi affrontati. Non c’è pretesa di completezza, ma c’è desiderio di precisione, cura, attenzione e ansia di migliorare, settimana dopo settimana.
Esercitazioni analoghe sono state condotte negli anni accademici 2017/’18 e 2018/’19.
La foto che accompagna questo articolo è del collega Martino Iannone.