I deceduti per
coronavirus negli Stati Uniti sono quasi 76 mila, oltre un quarto dei 270 mila globali, e i contagiati sono 1.260.000, circa un terzo dei quasi 3.880.000 globali –
dati della Johns Hopkins University -. Lo Stato dell’Unione più colpito è quello di New York, che da solo ha oltre 26 mila morti, più della Spagna. I
tamponi effettuati negli Stati Uniti sono oltre cinque milioni: il presidente Donald
Trump è solito ricordare che nessun altro Paese al Mondo ha fatto altrettanti tamponi, ma, se guardiamo ai tamponi pro capite, Italia, Spagna e altri Paesi europei ne hanno fatti di più.
Le direttive federali consigliano, ma non impongono, l’uso della
mascherina in pubblico; disposizioni più stringenti sono state date da diversi Stati, ad esempio New York e il Michigan. All’atto stesso di comunicare le disposizioni federali, Trump aveva però detto che lui non avrebbe indossato la mascherina, contraddetto dalla first lady
Melania, che si fece fotografare con la mascherina addosso.
Oltre una trentina di Stati hanno avviato, dalla fine di aprile, parziali e in qualche caso radicali allentamenti del
lockdown, anche dove la curva dei contagi non aveva ancora cominciato a scendere. La rimessa in moto dell’economia è stata accelerata dall’impennata della disoccupazione: tra fine marzo e inizio maggio, ben 33 milioni di persone hanno chiesto i sussidi di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione è salito dal 3 al 15%.
A livello federale, non vi sono app consigliate per tracciare il contagio. I grandi sport nazionali sono sospesi: la stagione della NBA – basket – è ferma dal 12 marzo e potrebbe non riprendere; quella del baseball doveva iniziare a fine marzo, ma è tuttora ferma e non si sa quando e con che calendario riprenderà; quella del football americano dovrebbe partire il 10 settembre e progetta di farlo regolarmente, con il Super-Bowl in programma a febbraio 2021.
(( Nella sua lotta contro collaboratori e consiglieri che contestano la sua linea, Trump ha ieri ricevuto uno schiaffo dall’Office of Special Counsel, un’agenzia investigativa e giudiziaria federale indipendente, che ha chiesto di fare tornare al suo posto Rick Bright, l’esperto di vaccini che dice d’essere stato rimosso per ritorsione perché si opponeva a promuovere l’idrossiclorochina come trattamento contro il coronavirus.
L’agenzia, che continua a indagare sul caso, ritiene di avere “ragionevoli elementi per credere” che l’Amministrazione Trump abbia agito in tal senso. Bright, che è un medico, guidava il dipartimento del Ministero della Salute preposto a sviluppare il vaccino anti-coronavirus. Trump l’aveva definito un “dipendente scontento”.
Nel suo ricorso, Bright ha denunciato che dirigenti di nomina politica del Ministero avevano tentato di promuovere l’idrossiclorochina come una “panacea” e volevano che New York e il New Jersey fossero inondati del farmaco. Inoltre, il dirigente medico ha riferito che l’Amministrazione Trump respinse i suoi allarmi sull’imminente pandemia, quando, dopo gli allarmi dell’Oms a gennaio, lui consigliò di agire con urgenza. ))