Gli americani del MidWest e del Far West e pure quelli del Sud ne hanno abbastanza di #stayhome. Mentre il presidente Trump elabora direttive per rimettere in moto l’Unione, protestano in migliaia a Lansing, la capitale del Michigan, e in Wyoming, North Carolina e Kentucky: temono l’impatto del lockdown sull’economia, che in quattro settimane ha già prodotto 22 milioni di disoccupati (5,2 nell’ultima), in tutti i settori, hotel e ristoranti, manifatture e servizi, studi di avvocati e architetti.
Nell’occhio del ciclone c’è la governatrice democratica del Michigan Gretchen Whitmer, le cui misure anti-coronavirus sono giudicate “tiranniche” da libertari e ‘alt-right’ del suo Stato, che ne circondano gli uffici con caroselli di auto e pickup, suonando il clacson e scandendo slogan come “la sicurezza senza libertà è una prigione” e “La libertà persa una volta è persa per sempre”. La protesta ha un nome: ‘Operazione Gridlock’, ingorgo.
Il Michigan conta circa 27 mila contagiati e quasi 1.800 morti. La protesta civile è iniziata giorni fa, quando la Whitmer ha prolungato il lockdown di un altro mese e ha varato anche nuove restrizioni, vietando ad esempio gli spostamenti nelle seconde case e le riunioni familiari.
Trump ha ieri presieduto un video-consulto con i leader del G7, di cui gli Usa hanno la presidenza di turno, per coordinare l’azione contro il coronavirus e per confrontarsi su come e quando riattivare le economie. Negli Usa, il contagio continua a correre: mercoledì 15 aprile, i morti da coronavirus sono stati 2.569 – mai così tanti – e ieri hanno superato i 31 mila; i contagi sono oltre 650 mila.
Fronte politico, Elizabeth Warren, che ha appena dato il suo endorsement a Joe Biden, s’è candidata in tv a entrare lo stesso alla Casa Bianca, ma da vice di Biden. La lista delle pretendenti è lunga – Biden vuole una donna nel ticket -: oltre a Warren, Harris, Klobuchar, s’è proposta in tv anche Stacey Abrams, ex deputata della Georgia, nera.